IRENE PUCCIONI
Cronaca

Lorenzo Santini a 20 anni nella fabbrica dei sogni

Il giovane castellano sta realizzando il suo terzo cortometraggio come regista. "Aspirazioni sì, ma con i piedi per terra". I suoi maestri? Da Fellini a Gilliam.

di Irene Puccioni

Il primo a credere in lui è il protagonista del suo nuovo lavoro. Lorenzo Santini, 20 anni di Castelfiorentino, dirigerà sulla scena del suo prossimo cortometraggio Sergio Forconi, 79 anni, il ’babbo’ di Leonardo Pieraccioni nel film cult Il Ciclone, oltre che volto-icona di molte altre pellicole da Berlinguer ti voglio bene a I Laureati, Amici Miei a Zitti e Mosca, fino a Pinocchio di Matteo Garrone con Roberto Benigni. Il giovane regista, diplomato al liceo artistico Virgilio di Empoli, è iscritto al Dams (corso di laurea in discipline delle arti, della musica e dello spettacolo) di Firenze, e con la macchina da presa ha sempre avuto una certa dimestichezza. "Oggi è il giorno" è il titolo del suo nuovo breve-film di cui è autore, regista e produttore.

"E’ il mio terzo corto – racconta –. Questa volta ho il privilegio di avere nel cast un bravissimo attore come Sergio Forconi che dopo aver letto il copione si è reso subito disponibile". I due si sono conosciuti sul set di un altro film, dove il giovane castellano lavorava come assistente alla regia. "L’ho ricontattato due anni dopo e ha accettato la proposta, per me è un onore. Il corto è completamente prodotto da me e anche su questo aspetto Sergio Forconi mi è venuto incontro. Per contenere il più possibile le spese vado a prenderlo a casa e se c’è necessità di pranzare fuori offro io. In tutto questo ho pieno sostegno dei miei genitori che hanno sempre assecondato questa mia passione".

Le prime scene sono già state girate a Castelfiorentino. "Il tema è l’incomunicabilità tra generazioni – spiega lo stesso autore –. Tutto ruota intorno a due mondi, quello di un anziano, ex attore, interpretato da Forconi, caduto in depressione dopo la scomparsa della compagna di una vita; e di un esuberante studente di teatro, pieno d’energia e vitalità, interpretato da Tommaso Tinti Bigazzi, un giovane di Montaione al suo esordio. I due vivono nello stesso condominio, divisi da una parete. Il giovane fa la spesa all’anziano, ma gliela lascia sul pianerottolo. I due non si incontrano mai. Lo studente non si accorge dello stato di salute del vicino e quando ciò accadrà, sarà troppo tardi. E’ un lavoro più drammatico rispetto ai precedenti, ma con un velo d’umorismo che gli stessi attori sono in grado di interpretare".

Lorenzo Santini sa che la gavetta nel mondo del cinema è lunga e in pochi riescono a emergere. "Sogno in grande, ma con in piedi per terra – assicura –. Studio molto e prendo spunto dai grandi registi, da Federico Fellini a Nanni Moretti e Alessandro Benvenuti, che ho avuto la fortuna di conoscere di persona. Tra quelli stranieri amo Terry Gilliam e Jean Luc Godard. Mentre nella lista degli attori con cui desidererei, un giorno, lavorare metto Elio Germano, Corrado Fortuna, Maurizio Lombardi, Marco Giallini, e tra i volti femminili Alba Rohrwacher e Valeria Golino". Al cinema on demand da salotto, il regista ventenne preferisce di gran lunga la ‘vecchia’ sala cinematografica. "Le sale stanno riaprendo, andiamo al cinema – esorta – Gli esercenti si sono o si stanno organizzando per garantire visioni in totale sicurezza. La visione in sala è un’esperienza unica, e a me era mancata tanto".