L’odissea di Martina e le altre: martedì il volo per tornare a casa

FIRENZE

Le quattro ragazze italiane bloccate al confine tra Perù e Bolivia martedì torneranno finalmente a casa; dopo la tanto sperata riapertura dell’aeroporto della città di Cusco, le giovani nei prossimi giorni raggiungeranno Lima per poi imbarcarsi verso l’Italia.

La fiorentina Martina Meoni e le altre, Giulia Opizzi, Federica Zani e Lorenza Zani, si trovavano in Sud America per un viaggio turistico ed sono rimaste sequestrate per più di quattro giorni, nel paese rurale di Checacupe, dopo che alcuni manifestanti avevano bloccato la strada innalzando un muro e creando una coda di oltre 20 chilometri.

Ieri le connazionali sono riuscite a raggiungere Cusco dopo che il commissariato locale ha messo a disposizione alcuni autobus scortati dalla polizia, permettendo ad alcune persone di abbandonare la zona rurale; dopo oltre quattro ore di viaggio, in uno scenario quasi apocalittico, le giovani hanno finalmente raggiunto la città prenotando privatamente un hotel in cui dormire le prossime notti.

Martina Meoni, 25 anni, racconta:

"Siamo veramente felici che la situazione si sia sbloccata, non vedo l’ora di tornare a casa. Hanno riaperto l’aeroporto di Cusco ed appena è stato possibile ho acquistato immediatamente il biglietto aereo. Martedì mattina prenderò un volo per Lima e da li farò scalo a Madrid per poi raggiungere alle 19.30 l’aeroporto di Firenze; mi sembra un sogno".

La ragazza nell’esprimere il suo sollievo spiega che la situazione nel Paese andino rimane ancora molto complicata:

"Il viaggio di rientro non è stato facile, le strade erano completamente piene di ostacoli e detriti e dopo alcuni chilometri altri manifestanti del posto hanno bloccato il nostro mezzo ma, fortunatamente, la polizia che ci scortava è riuscita a parlarci e a farci passare -continua -. Nel Paese c’è il coprifuoco e le autorità ci hanno detto di non uscire dall’hotel per nessun motivo, comunque siamo in una struttura con tutti i comfort, abbiamo cibo, acqua ed elettricità e dopo questi quattro giorni è stato davvero un sollievo vedere la situazione sbloccarsi".

Le proteste nelle zone rurali del paese non accennano a placarsi ed alcuni manifestanti sul luogo hanno dichiarato che la strada verso la Bolivia non verrà riaperta prima di 30 giorni.

Nel frattempo la situazione delle giovani italiane si è finalmente sbloccata e le famiglie tirano un sospiro di sollievo.

Gabriele Manfrin

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