Torna novembre che si porta dietro, come spesso capita, la voglia degli studenti fiorentini di far sentire la propria voce. In varie scuole superiori stanno tornando le occupazioni che non si vedevano più dal 2019. L’ultima, in ordine cronologico, è il Machiavelli Capponi, con gli studenti che hanno deciso di occupare la sede di piazza de’ Frescobaldi, proprio dopo ponte Santa Trinita.
Siamo andati a vedere la situazione nel liceo d’Oltrarno, e naturalmente siamo stati bloccati da subito, proprio all’ingresso. I ragazzi si sono dimostrati disponibili a raccontare la loro scelta, organizzata e gestita diversamente dalle altre. Viviana, una delle addette al controllo di chi entra e chi esce dalla scuola occupata, ci ha raccontato come si svolgerà la protesta e soprattutto le motivazioni.
"Il primo punto, il più importante in assoluto, è il livello di ansia e di stress a cui siamo sottoposti tutti i giorni – spiega -. Siamo stanchi, c’è un continuo sovraccarico, con i professori che vogliono rincorrere i due anni passati in dad. Questa occupazione non è una critica alla preside o ad un professore specifico, ma al sistema scolastico italiano. Abbiamo sentito il bisogno di riprenderci la scuola e farla più bella e più adatta a noi, che non ci penalizzi a livello psicologico. Un altro problema molto sentito è quello delle infrastrutture, i bagni sono guasti da mesi, il cortile inagibile da due anni e tante altre cose".
L’occupazione, però, non punta a schierarsi contro l’autorità scolastica, con la quale i ragazzi sono arrivati ad un punto di incontro. "Abbiamo raggiunto un accordo con la preside – continua – che ci ha autorizzato l’occupazione nella succursale. La notte potranno rimanere massimo 10 persone, di cui diamo i nomi, e di giorno verranno custodi e una ditta a sanificare gli ambienti. Abbiamo organizzato l’occupazione fino a sabato, e ogni giorno c’è un tema che affronteremo, dalla salute mentale degli studenti fino al cambiamento climatico e la violenza e i diritti di genere. Vogliamo portare avanti le nostre idee e le battaglie che abbiamo a cuore, senza però arrivare allo scontro con nessuno".
Iacopo Nathan