L’Isolotto delle mamme Una, due, tre, cento donne

"Mi sono trovata in una città non mia con un bimbo piccolo, mi sentivo sola". Dagli incontri con i professionisti alle serate ricreative, il mutuo aiuto delle madri. .

L’Isolotto delle mamme  Una, due, tre, cento donne

L’Isolotto delle mamme Una, due, tre, cento donne

di Carlo Casini

FIRENZE

Cosa vuol dire trovarsi in una città nuova, con un bimbo piccolo da accudire e nonni che ti diano una mano e nessuno che ti insegni a fare la mamma? Ilaria Naldini lo sa e da quello smarrimento, prima con un’altra mamma, poi altre dieci, cinquanta e ormai più di cento ha saputo tirare su una realtà straordinaria. Non a caso nata e cresciuta in quel rione che nel suo Dna porta integrazione e senso di comunità: è l’Isolotto delle Mamme.

"Sono di Grosseto – racconta Ilaria – vivevo già a Firenze, ma quando è nato mio figlio, non conoscevo altre mamme, mio marito è argentino e se i miei genitori stanno lontano, i suoi oltre oceano; è stato un momento duro e alienante, per quanto abbia voluto questo bambino. Mi sentivo sola come un cane e non sapevo come fare, notti insonni e il giorno non andava meglio, mio marito fa il barman e quindi il lavoro non gli permette di essere a casa in orari canonici. Dopo qualche mese ho cominciato a frequentare la mia amica – si chiama Ilaria anche lei (Celentano) – e abbiamo cominciato una routine nostra: tutti i giorni si andava a prendere il caffè, si usciva con i bambini e da lì piano piano ho maturato l’idea di fare una cosa che include un po’ tutte le mamme. Vedevamo tutte questa madri con il passeggino da sole e dicevamo: ’no cavolo, dobbiamo creare qualcosa che possa far sentirle meno sole’. Così la sofferenza si era trasformata in esigenza".

"Stavamo iniziando a fare qualcosa di concreto, ma è scoppiato il Covid così abbiamo iniziato a fare degli incontri online: il punto di partenza era fare rete, a maggior ragione in un momento difficile in cui si era tutte in casa. Nel 2021 poi ci siamo strutturate in associazione. Quello che mi ha stupito fin da subito è stato che molti professionisti ci hanno contatato per dare il loro supporto e parlare di genitorialità. Da qualche mese facciamo anche ’il salotto’ per portare temi sociali direzionati sulla genitorialità. Speriamo a ottobre di far partire la banca del tempo. Ci sono poi laboratori per bambini e gli incontri ricreativi per i genitori: lo ’Spritz mama’ e ora anche il ’Birra babbo’".

"Purtrioppo abbiamo il problema della sede – fa appello Ilaria – Vorremmo fare dei mercatini per i vestitini, poi quando facciamo gli incontri dobbiamo sempre portare i giochi per i bambini. L’assocazionismo richiede gratuità, non è facile trovare chi aiuti, però ci stiamo dando da fare: siamo più di cento soci".

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