L’Inps apre le porte del suo sterminato patrimonio artistico

L'Inps valorizza il suo patrimonio artistico con il progetto "20 opere per 20 regioni". In Toscana, presentato il catalogo "Inps e Arte in Toscana" con opere di artisti toscani del secondo '900. Iniziative culturali e digitali in vista.

L’Inps apre le porte del suo sterminato patrimonio artistico

L’Inps apre le porte del suo sterminato patrimonio artistico

C’è un grande patrimonio artistico e architettonico di circa 9000 opere su tutto il territorio nazionale che è in mano all’Inps ed è in gran parte sconosciuto al pubblico. Almeno fino a ieri: con il progetto "20 opere per 20 regioni" l’istituto ha deciso di valorizzare la conoscenza delle proprie collezioni e dei palazzi storici di sua proprietà. Per la regione Toscana, la direzione regionale guidata da Maurizio Emanuele Pizzicaroli ha già selezionato le sue opere raccogliendole nel catalogo "Inps e Arte in Toscana". La presentazione del volume è avvenuta ieri a Palazzo Pazzi. Una scelta significativa per l’importanza storica che riveste l’edificio, non solo in quanto sede fiorentina dell’Inps dal 1931, ma anche perché la congiura fallita, orchestrata dalla famiglia Pazzi proprio tra quelle mura per spodestare i Medici, "ha segnato tutto il Rinascimento italiano", ha ricordato Pizzicaroli. Il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha espresso "un vivo apprezzamento per l’iniziativa, che ci dà il senso del mecenatismo moderno dell’Inps, e per la riscoperta di un palazzo sul quale gravava la "damnatio memoriae".

Nel catalogo troviamo Dino Caponi (pittore fiorentino allievo di Ottone Rosai) con un quadro astratto, alcune sculture di Tolomeo Faccendi, l’olio sul tela del Ponte Vecchio di Renzo Grazzini. Ma anche i famosi bassorilievi in marmo della sede provinciale fiorentina in Viale Belfiore realizzati da Oscar Gallo. Tutti maestri dell’arte toscana del secondo ‘900. In questa riscoperta della vocazione culturale dell’istituto di previdenza sociale si inserisce anche la futura creazione della piattaforma "Arte e Cultura", che consentirà di accedere a materiali video, partecipare a dirette streaming e consultare la programmazione di eventi. Una combinazione di divulgazione culturale e spinta verso il mondo digitale che potrà essere allargata anche alle altre pubbliche amministrazioni.

Elena Magagnoli