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Licenziamento contestato Driver in sciopero a Campi "Calpestati i miei diritti"

La denuncia è di Kastriot Beja, dipendente di una ditta appaltatrice di Sda. La replica dell’azienda: "Ha commesso fatti gravi nei confronti di un superiore".

di Barbara Berti

Sciopero a oltranza degli addetti allo smistamento e dei driver SiCobas che lavorano in appalto per Sda. Si tratta di una "sessantina di lavoratori" che stanno protestando davanti al centro Sda Express Courier di viale Allende a Campi Bisenzio. Il motivo? Il licenziamento "senza giusta causa" di Kastriot Beja, dipendente di Mds spa, una delle società che ha in appalto il servizio di consegna e ritiro merci e logistica per conto di Sda. Lo sciopero, partito l’altra notte, è l’epilogo (al momento) di quasi quattro anni di battaglia per "il riconoscimento dei diritti" portata avanti con grande coraggio da Beja, 45 anni, nato in Albania ma cittadino italiano da 30 anni.

"Lavoro qui da tre anni e mezzo: all’inizio con un contratto a tempo. In quel periodo, ricordo, che avevo un orario di inizio ma non di fine giornata. Finivo solo dopo aver fatto tutti i giri di consegne previsti" racconta il lavoratore che vive al Galluzzo con la famiglia. A ciò si aggiungono "gli straordinari mai pagati mentre per le trasferte del sabato e della domenica ricevevo una cifra forfettaria che non ho mai capito come veniva calcolata" continua. Una volta trasformato il contratto a tempo indeterminato, l’uomo si è rivolto all’ufficio personale per richiedere gli straordinari. "Mi hanno detto inizialmente okay, per poi offrirmi una miseria. Così mi sono rivolto a un avvocato per avere ciò che mi spetta per il periodo 2020-2021. Altri tre colleghi si sono uniti per chiedere le spettanze dal 2017 al 2021" continua. Il lavoratore si è rivolto anche all’Ispettorato del lavoro per chiedere controlli sulle buste paga relative agli anni 2022 e 2023.

Altri quattro colleghi hanno seguito il suo esempio. Spulciando carte e conti, il lavoratore scopre che il contratto di lavoro ’Logistica’ (nel suo caso di secondo livello) "non viene rispettato", e "pare irregolare in più punti", "gli straordinari non vengono pagati" e le buste paga redatte "in maniera non conferme alla legge". Insomma, ha cominciato a fare troppe domande e richieste continuando a lavorare "in un clima di minacce verbali e mobbing".

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è un duro battibecco con un referente della Mds. "Mi accusa di avergli sputato ma non è vero. Ci sono le telecamere, ma i filmati non sono mai stati visionati" dice il lavoratore che lo scorso 18 maggio è stato sospeso e nei giorni scorsi ha ricevuto la lettera di licenziamento. "Il 6 luglio si è svolta una riunione tra il sindacato SiCobas, la Fedit, l’avvocatessa di Mds e un responsabile del personale – spiega Beja –. L’azienda è pronta a darmi una buonuscita e pure a sostenermi nella ricerca di un altro impiego. Ma io non dovrei impugnare il licenziamento". Uno ‘scambio’ a cui il lavoratore ha detto no. Arianna Aloisi, avvocata dell’azienda Mds spa, spiega: "Il licenziamento è legittimo. Ha commesso fatti gravi nei confronti di un superiore, non voglio entrare nel merito dei fatti stessi. L’azienda ha messo in campo tutte le soluzioni conciliative possibili". "La protesta in corso non crea solo un danno per l’azienda Mds. Tra l’altro dei nostri dipendenti scioperano solo altri due" aggiunge.