REDAZIONE FIRENZE

Libri, voci e città Caracciolo e la guerra

Il direttore della rivista di geopolitica Limes presenta mercoledì 8 marzo il suo ultimo volume.

Libri, voci e città Caracciolo e la guerra

Entra nel vivo la rassegna "Finestre Alte. Libri Voci Città". Mercoledì 8 marzo il "Centro Umanesimo Contemporaneo" ospiterà Lucio Caracciolo, direttore di Limes (rivista di geopolitica) per la presentazione del suo ultimo libro ’La pace è finita. Così ricomincia la storia in Europa’ (Feltrinelli, 2022). A un anno dall’invasione dell’Ucraina e dal ritorno della guerra sul suolo europeo l’incontro con Lucio Caracciolo sarà l’occasione per tornare a riflettere sui nodi irrisolti dell’ordine mondiale, della politica internazionale e del ruolo dell’Europa. L’"Istituto Nazionale del Rinascimento", al terzo piano di Palazzo Strozzi, aprirà la sala conferenze della sua biblioteca a partire dalle 16:30 e l’ingresso sarà libero sino a esaurimento posti.

Quando crollò il Muro di Berlino i cantori della vittoria dell’Occidente nella Guerra fredda annunciarono la fine della storia e l’inizio della pax americana. L’Italia assieme ad altri stati europei ci ha creduto, immaginando l’Europa al centro di un utopico impero universale del diritto e della pace. Proprio allora cominciarono la Guerra del Golfo e i conflitti in Jugoslavia, poi venne la “guerra al terrorismo” con le invasioni dell’Afghanistan e dell’Iraq, oggi l’invasione russa dell’Ucraina e la sfida cinese al primato di Washington. Finita era la pace, non la storia. I conflitti si moltiplicano, incomponibili quanto le narrazioni che li alimentano. Il libro di Lucio Caracciolo getta luce sulle radici e sugli scenari futuri di questa instabilità. Il 24 febbraio 2022 è il simbolo della fase storica in cui siamo immersi: lo scontro sempre più intenso tra Stati Uniti, Cina e Russia riscriverà la gerarchia delle potenze. Questa competizione riguarda anche l’Italia e l’Europa, anche se in Europa ognuno persegue prevalentemente i propri interessi immediati. "Dal 24 febbraio 2021 – scrive Caracciolo – abbiamo appreso che nelle maree della Guerra Grande siamo zattere alla deriva trascinate da correnti avverse su cui non esercitiamo controllo".