REDAZIONE FIRENZE

Lettera dal padre morto in guerra. Ritrovata e consegnata al figlio

L’emozione di Giampiero Graziani che non ha mai conosciuto il babbo Carlo: "L’ho perso che avevo due anni"

Giampiero Graziani mostra la lettera che il babbo Carlo ha spedito nel ’42 dal fronte. Il documento è riemerso ottant’anni dopo in un mercatino dell’antiquariato e alla fine è giunto a destinazione. Carlo Graziani non è tornato

Giampiero Graziani mostra la lettera che il babbo Carlo ha spedito nel ’42 dal fronte. Il documento è riemerso ottant’anni dopo in un mercatino dell’antiquariato e alla fine è giunto a destinazione. Carlo Graziani non è tornato

Tra gli oggetti di un mercatino di cose del passato spunta una lettera vergata con inchiostro e pennino. Ha 80 anni quella lettera ritrovata da un cittadino mugellano, che ha fatto partire tramite Comune di San Piero-Scarperia la ricerca dei destinatari. Era stata scritta nel 1942 da un soldato italiano, Carlo Graziani, morto al fronte e indirizzata alla famiglia e al figlioletto. Adesso quel figlioletto, Giampiero, quella lettera l’ha ricevuta davvero. Gli è stata consegnata dai sindaci di Greve, Fucecchio e San Piero a Sieve-Scarperia, in occasione dell’ottantesimo anniversario della Liberazione di Greve in Chianti e delle celebrazioni per ricordare le numerose, troppe stragi nazifasciste commesse nel Chianti in quella terribile estate del 1944, mentre le truppe Alleate e i partigiani liberavano il territorio. "Ho sempre chiesto a chi lo conosceva, e adesso sono rimasti davvero in pochi, come era fatto mio babbo. L’ho chiesto a tutti, ai suoi amici, ai familiari, ai conoscenti. E sempre ho ricevuto la stessa risposta. “Guardati allo specchio e avrai la sua immagine“". È stata la perenne ricerca di un indizio che parlasse del babbo Carlo, la vita di Giampiero Graziani. Lo aveva perso quando aveva solo due anni. Non lo ha mai visto tornare a casa. E ancora oggi che di primavere ne ha 86 sente terribilmente la sua mancanza. Adesso lo ha ritrovato con quella lettera riemersa dal passato, che gliel’ha riportato a casa e fatto conoscere meglio. Fu proprio a cavallo del passaggio del fronte che Carlo Graziani morì a 34 anni a causa di una malattia legata alla guerra, in ospedale del Montenegro. Ieri Giampiero era commosso ed emozionato. A malapena riesce a parlare mentre stringe tra le mani la lettera appena consegnata. La vede per la prima volta. "Ho trascorso la vita a riempire la bocca di sorrisi dolci, questo è stato il mio lavoro per 30 anni come dipendente alla Sammontana" e adesso il dolce è sulle sue labbra, serrate, mentre lacrime gli rigano le guance. Lacrime intrise di riscatto dall’oblio, di gioia per aver ritrovato un brandello di vita del babbo in quel pezzo di carta. Una cosa è certa. Giampiero, figlio unico, racconterà la sua storia e le parole del babbo recuperate miracolosamente ai suoi nipoti. Perché la memoria continui ad essere condivisa e tramandata.

A Greve ieri sera sono stati rievocati gli eccidi e le rappresaglie compiute nel territorio ed in particolare la fucilazione di 22 persone alla Panca. E quella dei coniugi Pietro Stefanini e Dina Boncristiani, l’uno di Scarperia, l’altra di Fucecchio, trucidati il 2 agosto ’44 dalle truppe nazifasciste a Panzalla, nella frazione di San Polo dove erano sfollati da Firenze. In questa occasione in un momento particolarmente commovente è stata consegnata la lettera scritta da Carlo Graziani. "Una lettera bellissima - dichiarano i sindaci di Greve Paolo Sottani, Emma Donnini di Fucecchio e Federico Ignesti di Scarperia e San Piero - una preziosa testimonianza che fa emergere l’affetto di Carlo Graziani per la propria famiglia, la loro quotidianità in campagna e la speranza di riabbracciare un giorno i propri cari, sia chiara la consapevolezza della grave difficoltà del momento che sta vivendo, siamo stati particolarmente felici ed emozionati di poter recapitare la lettera al figlio Giampiero, una lettera che di cui si è riusciti ad entrare in possesso grazie alla passione di un assiduo frequentatore di mercatini dell’antiquariato, dedito alla ricerca di manoscritti e documenti storici che non sono mai giunti a destinazione a causa della guerra". Presente anche la vicesindaca di Greve, Monica Toniazzi. L’iniziativa è stata allietata dall’intervento musicale a cura della Scuola di Musica di Greve in Chianti e dal buffet allestito dal Circolo SmS Arci L’Unione di San Polo.

Andrea Settefonti