GIOVANNI
Cronaca

L’esempio di grandi atleti come Bartali

Giovanni

Pallanti

Da 109 anni, nel mese di Luglio, si corre il Tour de France sotto una canicola solare spietata i più forti ciclisti del mondo si contendono l’arrivo a Parigi in maglia gialla. Gino Bartali ha vinto due Tour De France, nel 1938 e nel 1948. Un’impresa grandiosa: vincere la corsa a tappe più famosa e faticosa del mondo a 10 anni di distanza dimostra la forza del campione fiorentino che, dopo essersi comportato eroicamente in difesa degli ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale, ebbe la forza e la testa per vincere il suo secondo Tour. Era il 1948, l’anno in cui ci fu l’attentato quasi mortale a Palmiro Togliatti, il 14 Luglio a Roma. Ci fu una sollevazione anche armata dei comunisti nel centro-nord d’Italia. Inaspettatamente si diffuse la notizia che Bartali avrebbe vinto il Tour. Lo vinse. Sabato scorso su Rai storia Paolo Mieli ha ricordato questi fatti e ha raccontato una cosa che va spiegata: "De Gasperi – ha raccontato Mieli – chiese a Bartali cosa si aspettasse dall’Italia in cambio della sua vittoria". Sempre Mieli ha detto che Bartali rispose: "Non pagare le tasse". Raccontata così la personalità di Bartali appare completamente diversa. Non c’è bisogno di citare “Maledetti toscani” di Malaparte per ricordare che hanno un linguaggio paradossale e ironico anche nelle situazioni più difficili. Bartali era un uomo generoso, non solo nello sport, ma anche nella vita. La risposta che dette a De Gasperi è tipica del modo dei toscani di dire “no grazie”, possono chiedere per paradosso la luna o di non pagare le tasse, sapendo che il significato è lo stesso. Così sono i toscani. Paradossali, ironici e alla fine buoni. Come Gastone Nencini che, vincitore del Tour nel 1960, a Parigi in maglia gialla volle inviare il gran mazzo di fiori che spetta al vincitore al suo maggior rivale: Roger Rivière, che cadde in discesa fratturandosi la spina dorsale. Questi grandi atleti vanno ricordati perché possono essere un esempio. Speriamo che l’anno prossimo il Tour possa partire da Firenze per poi ricordare in Romagna Marco Pantani, immenso campione delle due ruote, vincitore della Grand Boucle.