CARLO CASINI
Cronaca

Legnaia, guerra viabilità: "I posti auto recuperati grazie al senso unico". Ma scatta le petizione

L’arrivo della scuola e il nuovo maxi marciapiede scaldano gli animi. Il presidente del Q4: "i posti persi saranno recuperati in via Maso di Banco".

Il nuovo maxi marciapiede in via di Legnaia che rischia di togliere posti auto

Il nuovo maxi marciapiede in via di Legnaia che rischia di togliere posti auto

di Carlo Casini

Il marciapiedone che restringe la carreggiata in via di Legnaia non va giù a residenti e commercianti di zona. Bene la nuova scuola, ma l’opera si è portata dietro anche l’allargamento della banchina e conseguente sparizione dei posti. L’ennesimo caso dopo che altre sparizioni di stalli sono state registrate in via di Scandicci e via del Pollaiolo. Così scatta la raccolta firme per chiedere il ripristino della situazione precedente, "più vivibile e a misura di cittadino". A scaldare ulteriormente gli animi il passaparola, parzialmente smentito dal Quartiere 4, che via di Legnaia e via Maso di Banco verrebbero messe a senso unico. Ma via di Legnaia, garantiscono, rimarrà a doppio senso, a senso unico sarà solo via Maso di Banco, proprio per recuperare parcheggi.

"La riqualificazione di via di Scandicci e via di Legnaia, collegata all’intervento della nuova Ghiberti, aumenta la quantità e la qualità dello spazio pubblico, ma anche la sicurezza stradale, l’accessibilità al trasporto pubblico: abbatterà il rumore e isola di calore con aiuole e due alberi di prima grandezza, e nuove pavimentazioni – commenta il presidente Mirko Dormentoni –. Al termine dei lavori, presumibilmente autunno, via Maso di Banco diventerà a senso unico tra via Nicola Pisano e via di Legnaia verso quest’ultima per migliorare la sicurezza dell’incrocio e recuperare buona parte dei posti persi su via di Legnaia".

Fatto sta che in un giorno la petizione ha già superato le 130 firme online su Change.org, più altre cartacee nei negozi. "A Soffiano e Legnaia la cronica mancanza di parcheggi ha superato il limite della tollerabilità – spiega la promotrice Viola Grech –. Come cittadina, futura architetta e professionista in uno studio associato con oltre cinquant’anni di storia, ho analizzato le principali normative urbanistiche e stradali – dal D.M. 1444/68 al D.Lgs. 285/1992, la legge 122/1989 e il D.M. 65/2014 – rilevando una netta discrepanza tra quanto previsto e quanto attuato nel nostro territorio. I cittadini sono stanchi. Parcheggiare sta diventando un privilegio, quando invece dovrebbe essere una garanzia minima in un contesto urbano ben pianificato. Perciò ho avviato una petizione per dare voce ai tanti residenti esasperati. Inoltre ho inviato una pec alle amministrazioni competenti per chiedere spiegazioni e soluzioni concrete".

È la mancanza di coinvolgimento a lasciare allibiti i più: "Senso unico? Lo apprendiamo ora", affermano perplessi dalla cartoleria di via Maso di Banco. Si pensa a proteste anche più forti: "Prendere i bus invece dell’auto? 5 e 6 hanno ritardi continui – mostrano in via Pisana gli ortolani Enzo Tanzi e Angelo Lanini con alcuni clienti –. Chi prende le decisioni perché non viene a parlare con chi ci vive e lavora? Vogliono distruggere il piccolo commercio per favorire le grandi insegne? Siamo pronti a manifestare".