Residenti, artigianato e decoro: Nardella lancia la proposta di legge salva centri storici

Il sindaco si farà promotore della raccolta delle 50.000 firme necessarie a presentarla in Parlamento. Ecco quali sono i punti cardine partendo da Firenze

Il centro storico di Firenze

Il centro storico di Firenze.

Firenze, 20 giugno 2022 - Parte da Firenze l'esigenza di avere più cura per i centri storici. Un'urgenza manifestata dal sindaco Dario Nardella che oggi, lunedì 20 giugno, ha presentato in consiglio comunale proposta di legge di iniziativa popolare per la salvaguardia del decoro, della vivibilità e dell'identità del cuore delle nostre città.

Obiettivi concreti che, necessariamente, dovranno basarsi su percorsi ad hoc, supportati da una legge nazionale, per essere messi in atto. Si va dall'incentivare il ritorno della residenza in centro, all'attenzione al commercio, all'artigianato e anche alla qualità del turismo. 

«Puntiamo a salvare fino in fondo e completamente i centri storici partendo anche dall'esperienza della nostra città. Il primo obiettivo è quello di incentivare il ritorno della residenza in centro, di combattere il turismo squalificato 'mordi e fuggi' e regolare gli affitti turistici brevi come succede in altre città europee. Il secondo obiettivo è quello di tutelare il commercio tradizionale, l'artigianato. Il terzo obiettivo è quello di favorire il decoro anche inducendo i proprietari di immobili degradati ed abbandonati ad intervenire per il loro restauro prevedendo anche delle forme di contribuzione», ha spiegato il sindaco di Firenze.

 «In questo modo noi mettiamo in campo strumenti che siano garantiti dalla legge nazionale perché fino a ora i sindaci e le amministrazioni locali si sono mosse con azioni che spesso vengono attaccate nelle sede giudiziarie e nei tribunali amministrativi perché manca appunto una legge nazionale che ci dia poteri certi e incisivi per salvare i nostri centri storici - ha aggiunto Nardella - La legge è innovativa anche perché dà una definizione giuridica di centro storico».

Nardella ha spiegato che «da qui a settembre» verrà avviata «una campagna di ascolto e di confronto con le amministrazioni comunali, con le associazioni delle imprese e con i residenti. Dialogheremo con gli altri Comuni, io porterò la proposta anche all'Anci. Dobbiamo raggiungere e superare 50.000 firme, e l'obiettivo è sicuramente alla nostra portata anche perché oggi è possibile raccogliere firme in via digitale». Secondo il sindaco «l'interesse e la tutela del centro storico riguarda tutte le forze politiche. Noi abbiamo già avviato un dialogo con le città di Venezia, di Bergamo e di Roma, ma siamo sicuri di trovare tanti altri amministratori e sindaci d'accordo con questa iniziativa. Non abbiamo la pretesa di portare avanti solo la bandiera di Firenze, lo facciamo anche nell'interesse dell'Italia».

La proposta è stata presentata appunto al consiglio comunale e ha come riferimenti normativi l'articolo 9 della Costituzione e la Convenzione europea sul paesaggio, inoltre recupera tutte le definizioni giuridiche di centri storici e agglomerati di valore storico. Nardella si farà promotore della raccolta delle 50.000 firme necessarie a presentarla in Parlamento. Tra le novità, c'è quella della salvaguardia progressiva: i Comuni interverranno prioritariamente dove le criticità sono più forti.

Sono previste tre fasi ovvero «la perimetrazione delle aree che presentano criticità; l'individuazione all'interno di queste di zone che arrecano pregiudizio ai valori culturali e paesaggistici, all'ambiente, alla sicurezza pubblica e la definizione delle misure necessarie a recuperare la qualità, la bellezza e la funzionalità di queste zone». Per quanto riguarda la residenza, se la legge sarà approvata, si individueranno per ciascuna zona delle destinazioni d'uso compatibili e incompatibili con la tutela dell'area, l'individuazione dei limiti per il mutamento delle destinazioni d'uso e istituzione della categoria funzionale residenziale-turistica.

La proposta di legge mira a difendere, come scritto, le attività commerciali attraverso, ad esempio, la tutela di alcune tipologie di attività economiche e la limitazione all'insediamento di determinate attività in alcune zone. Inoltre i titolari di negozi e botteghe storici e tradizionali avranno un diritto di prelazione in caso di cessione o vendita di beni immobili di proprietà comunale o privata che siano sede dei medesimi negozi e botteghe.

Per quanto riguarda l'edilizia «la proposta mette in relazione gli interventi con quelli di difesa della residenza e di conformazione delle attività economiche in un quadro complessivo di salvaguardia dei centri storici».

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