L’edilizia sull’orlo del baratro Beffa superbonus: soldi svaniti E ora aleggia lo spettro usura

L’ultimo sos lanciato da Viola Turini, presidente provinciale di Ascomed Confcommercio Firenze "Impossibile scambiare in liquidità i crediti d’imposta previsti e depositati nei cassetti fiscali"

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di Rossella Conte

In provincia di Firenze l’intera filiera delle costruzioni è a rischio default a causa della "beffa" legata al superbonus casa. La denuncia arriva da Viola Turini, presidente provinciale di Ascomed Confcommercio Firenze, l’associazione di categoria che rappresenta i rivenditori di materiali edili:

"E’ diventato impossibile scambiare in liquidità i crediti d’imposta previsti con il superbonus e depositati nei cassetti fiscali. Così intere famiglie, professionisti e imprenditori che hanno creduto in una legge dello Stato (modificata più di 16 volte in questi ultimi mesi) si trovano nella disperazione" attacca non usando assolutamente mezzi termini Turini.

Il grido d’allarme lanciato da Ascomed riguarda in provincia di Firenze circa 300 imprese del commercio edile, sia all’ingrosso sia al dettaglio, che nel complesso danno lavoro a 3mila occupati.

"Finora il mercato ha registrato speculazioni altissime – prosegue la presidente Turini – perché in mancanza di una regolamentazione bancaria in tal senso i tassi di scambio sui crediti d’imposta applicati dagli istituti bancari si aggiravano intorno al 30%. Ora comunque è tutto bloccato".

Il credito fermo a livello nazionale è di circa 5 miliardi di euro per l’intero settore edile.

"In questo immobilismo, con l’inflazione alle stelle e i prezzi dei materiali lievitati, tutto il settore edile si trova esposto al rischio di fallimento", sottolinea. "Noi rivenditori ci troviamo a dover fare da banca alle tante imprese edili che hanno acquistato il materiale da noi, ma da troppi mesi non hanno la liquidità per pagarlo. Di questo passo non so quanto potremo ancora reggere".

E mentre le imprese della filiera edile sono prese nel tentativo di onorare i propri impegni, Confcommercio Firenze evidenzia il pericolo di operazioni sospette: "Il rischio usura è altissimo, la criminalità potrebbe approfittarsi della situazione e avere gioco facile con quanti, ora, si sentono senza via d’uscita - denuncia la presidente di Ascomed Confcommercio Firenze -. Lo Stato e le banche devono assumersi questa responsabilità e riformulare strutturalmente questi interventi che sono utilissimi all’efficientamento energetico e strutturale delle nostre abitazioni". Andrea Lai è il titolare di Costruire materiali per l’edilizia, azienda con sede a Firenze e Bagno a Ripoli e conosce bene la situazione:

"Per via del blocco – le sue parole – i clienti non sanno come fare a pagare i fornitori. Il rischio è la perdita di posti di lavoro, la chiusura di tante attività e un dietrofront che ci farebbe perdere tutti i progressi fatti fino a ora. Il settore era cresciuto notevolmente con ricadute positive su tutto l’indotto e sull’occupazione. Il Governo deve assolutamente attivarsi".

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