MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

Le vittime della strage: "Vivono nei nostri cuori"

Firenze rende omaggio a chi perse la vita la notte del 27 maggio 1993. Corteo silenzioso da Palazzo Vecchio. E un convegno contro la mafia.

Le vittime della strage: "Vivono nei nostri cuori"

Le vittime della strage: "Vivono nei nostri cuori"

Firenze non dimentica. L’orologio della memoria è fermo alle 1,04, ora della strage. E ieri notte, a quest’ora, sono state commemorate le vittime dell’attentato di via dei Georgofili di 31 anni fa, il 27 maggio del 1993. Un Fiat Fiorino imbottito di esplosivo fece 5 vittime. Morirono le piccole Caterina di appena 50 giorni di vita, la sorella Nadia di 9 anni, i genitori Angela Fiume e Fabrizio Nencioni, e lo studente universitario Dario Capolicchio di 22 anni. Quarantotto i feriti, oltre agli ingenti danni al patrimonio artistico del centro storico e agli Uffizi, che potevano essere anche maggiori se l’autobomba fosse stata parcheggiata pochi metri più là, era nei piani. Com’è scritto nella lapide sul luogo della strage messa dal Comune: "Vivono tutti nel cuore dei fiorentini".

Un corteo silenzioso si è mosso da Palazzo Vecchio per raggiungere via dei Georgofili, dove è stata poi deposta una corona. Tra i presenti il governatore Eugenio Giani, l’assessora comunale Maria Federica Giuliani, la prefetta Francesca Ferrandino, il presidente dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage Luigi Dainelli, il procuratore generale presso la corte d’appello di Firenze Ettore Squillace Greco. Poco prima, nella serata a cura dell’Associazione dei familiari, in piazza della Signoria era risuonata l’elegia per Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, "Nel Tempo che ci resta" con Cesar Brie. E poi il concerto "La cura? La cultura contro le mafie: rimedi, canzoni e riflessioni" con Letizia Fuochi e Francesco Frank Cusumano. Ieri a San Casciano l’omaggio alle tombe della famiglia Nencioni, e al cimitero di Sarzana a Dario Capolicchio. A Firenze in piazza dell’Isolotto una camminata per ricordare le vittime della strage. In un Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio gremito, il convegno "Memoria e ricerca della verità oltre ‘il colpo di spugna’", a cura dell’Associazione della Strage dei Georgofili, Movimento Agende Rosse e Antimafiaduemila. Applausi per Salvatore Borsellino presidente di Movimento Agende Rosse, fratello del magistrato ucciso in via D’Amelio: "La mafia è stata solo una delle cause delle stragi, e solo alcuni sono stati assicurati alla giustizia". Lunetta Savino e Luca Zingaretti hanno letto il brano "Chi siamo noi chi sono loro" dal libro "Il patto sporco" di Di Matteo e Lodato.