Le statue di Villa Caruso risorgono dal degrado

Lastra a Signa: il restauro delle sculture affidato agli allievi della Scuola edile. Il sindaco Angela Bagni: "E’ il primo passo di un progetto complessivo"

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di Lisa Ciardi

Nuova vita per quattro statue del complesso monumentale del parco di Villa Caruso Bellosguardo. Le opere verranno restaurate grazie all’accordo per l’anno 20222023 fra il Comune di Lastra a Signa, la Scuola professionale edile di Firenze e il Centro Europeo per il Restauro (Cpt). L’intervento, già iniziato, verrà portato avanti dagli studenti del corso di formazione triennale sul lapideo "Tecnici del restauro" attraverso un percorso di stage formativo supervisionato dai docenti e dalla restauratrice professionista, ed è stato sottoposto al vaglio della Soprintendenza. "Questo restauro – evidenzia il sindaco di Lastra a Signa, Angela Bagni – effettuato grazie all’accordo con la Scuola edile di Firenze è solo l’inizio di un progetto che l’amministrazione comunale ha intenzione di portare avanti su tutte le statue del parco. L’obiettivo è duplice: valorizzare e riqualificare uno dei beni architettonici e storici più importanti del territorio, e fornire un’occasione di formazione ed esperienza sul campo agli allievi della scuola, alcuni dei quali residenti a Lastra a Signa".

Le statue sono quella di Apollo del XIX secolo in pietra calcarea, la statua di Diana sempre in pietra calcarea, il "Cane in pietra serena" di Giovanni di Michele Bellini e la Pantera di Giovanni di Michele Bellini. Lo scopo dell’intervento di conservazione è stabilizzare la struttura e le superfici delle statue, mantenendo le abrasioni naturali, integrando selettivamente le mancanze e rispettando tutti i segni vitali e positivi caratteristici del naturale invecchiamento delle superfici scolpite. Il parco storico monumentale di Villa Caruso Bellosguardo si estende per circa 6,5 ettari e mantiene ancora oggi gran parte della sua struttura cinquecentesca, con sculture, fontane e piante rare. Il parterre, con pianta rinascimentale e una rigida ripartizione geometrica, rientra nella tipologia dei giardini cinquecenteschi tosco-romani. Lungo i viali sono disseminate sculture di stili e autori diverse: dalle statue raffiguranti le antiche divinità a quelle zoomorfe.

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