PIER FRANCESCO NESTI
Cronaca

Le star vestono il made in Campi. I capi unici di Giab’s al Met Gala

A New York le celebrità hanno indossato gli abiti della storica manifattura. Ballerini: "Segno di crescita"

Lorenzo Ballerini, ceo. di Giab’s insieme al celebre designer londinese Ozwald Boateng al Met Gala di New York

Lorenzo Ballerini, ceo. di Giab’s insieme al celebre designer londinese Ozwald Boateng al Met Gala di New York

Dodici capi su misura: sono quelli che la storica manifattura Giab’s ha realizzato per alcune delle celebrità presenti a New York all’edizione 2025 del Met Gala, uno degli eventi di moda più iconici e prestigiosi al mondo. Nell’occasione la collaborazione è stata con il celebre designer londinese Ozwald Boateng, noto per il suo stile raffinato e sartoriale, che ha scelto Giab’s come partner per la creazione di alcuni pezzi unici destinati al red carpet. Un appuntamento di prestigio che ha visto Giab’s realizzare gli abiti per Burna Boy, noto cantante afro beat che su Instagram può vantare 18 milioni di follower, e Jaden Smith, la figlia del famoso attore e produttore cinematografico Will Smith. "È stato emozionante lavorare fianco a fianco con Ozwald Boateng e il suo team - racconta Lorenzo Ballerini, ceo di Giab’s - mi hanno voluto personalmente a New York per seguire le ultime fasi e vedere da vicino la loro sede nel cuore del Financial District, dove abbiamo vestito alcune delle celebrità prima del grande evento".

I capi confezionati da Giab’s sono stati accolti con entusiasmo: la maggior parte è stata scelta direttamente dalle star per sfilare sul red carpet. Un risultato ancora più significativo considerando che, per questa occasione, l’azienda, nata come pantalonificio, non ha prodotto neanche un pantalone. "È un chiaro segno della nostra crescita - continua Ballerini - che conferma la capacità di Giab’s di mantenere standard altissimi anche su capi diversi dalla nostra specialità originaria. Un ulteriore passo avanti per l’azienda campigiana nel panorama dell’alta moda internazionale, dove ha portato il know-how artigianale fiorentino. Credo che mio nonno Giancarlo, scomparso da poco, sarebbe stato fiero di vedere che alcuni capi del Met Gala sono stati realizzati dall’azienda che aveva fondato più di 70 anni fa".