di Giovanni Bogani
Elisa, chi è Milena Q., di cui lei racconta la storia?
"Era una donna graziosa, minuta, con occhi bellissimi, un sorriso luminoso. Una donna la cui vita è stata segnata da uomini violenti, prevaricatori. Alla cui violenza, lei ha risposto con altrettanta violenza. Io non la giudico, non assolvo e non condanno. Voglio semplicemente entrare dentro la sua storia, e portare il lettore con me". Elisa Giobbi, fiorentina, brillante organizzatrice di concerti e di eventi culturali, autrice di altri romanzi, ha trovato nella storia di Milena Quaglini – una storia vera, tragica – aspetti che la hanno toccata nel profondo. E ne ha raccontato la vicenda in un libro: ’Milena Q. Assassina di uomini violenti’, pubblicato da Mar dei Sargassi. La storia dell’unica donna serial killer degli uomini che avevano compiuto violenza su di lei.
Elisa, che cosa la affascinava della storia di Milena? E come ha deciso di raccontarla, nel libro?
"Appena ho sentito parlare della sua storia, ho capito che, in qualche modo, mi parlava. Ho deciso di raccontarla in una forma ‘ibrida’: non è soltanto un romanzo. Io presto la mia voce a Milena, cerco di entrare nella sua storia. Ma ci sono anche, intervallati al mio racconto, i documenti ufficiali, le sue lettere, gli atti dei processi".
Milena Quaglini si tolse la vita nel carcere di Vigevano, mentre era in attesa di giudizio. Aveva confessato tre omicidi. Di altrettanti uomini che le avevano fatto violenza.
"E’ come se si fosse trasformata, ogni volta, in una vendicatrice. Ha ucciso un marito alcolista e violento, un violentatore delle sue figlie, e un vecchio che la stava ricattando, che le usava violenza. Poi si è tolta la vita: una perizia psichiatrica la aveva dichiarata capace di intendere e di volere: ciò significava, per lei, la quasi certezza dell’ergastolo, e della perdita della podestà genitoriale. Credo che questo la abbia spinto a togliersi la vita".
Come descriverebbe Milena?
"Era una donna intelligente, affascinante, dai modi eleganti, minuta. Piaceva agli uomini: ma attirò sempre gli uomini sbagliati. Il primo fu suo padre. Alcolista e violento, la picchiava. Era cresciuta in una casa in cui calci, insulti, schiaffi erano pane quotidiano. Fu lui il prototipo di tutti gli altri uomini ‘sbagliati’ della sua vita. Riuscì comunque a studiare, a diplomarsi, ad avere un lavoro dignitoso. Finché la sua situazione precipitò, per colpa di un marito che la picchiava, con pugni e calci, le ruppe due denti. Milena sopportò botte, violenze, stupri".
Finché un giorno…
"Quando la misura era colma, si trasformava. Trovava energie insospettabili, diventava implacabile. E lo fece per tre volte. Con persone che, in modi diversi, avevano abusato di lei. Il suo, in Italia, è l’unico caso di donna vittima di abusi diventata carnefice dei suoi aguzzini".
Una storia con l’intensità, la drammaticità di film.
"E infatti, c’è un interesse forte, da parte di una produzione, per trasformare il libro in un film. Sarei davvero felice se la vicenda di questa donna, a cui in qualche modo ho contribuito a dare voce, diventasse un film".