Firenze, sono senza stipendio da tre mesi. I dipendenti: "Almeno licenziateci"

Solo dopo le lettere disperate dei lavoratori la Keesy Srl ha formalizzato la fine del rapporto. Tra loro anche due neomamme che si sono ritrovate senza impiego e soldi: scatta il decreto ingiuntivo

Turisti a Firenze

Turisti a Firenze

Firenze, 9 settembre 2022 - ​«Almeno licenziateci!". Già così è ben comprensibile la disperazione che hanno toccato con mano in una caldissima giornata di giugno sette dipendenti della Keesy S.r.l, la società che si occupa di turismo e accoglienza, che ora si ritrovano senza lavoro, né stipendi arretrati. Neomamme comprese.

Tutti giovani intraprendenti, tutti qualificati, ognuno con una mansione diversa. In questa start up fondata nel 2016 a Firenze, che si occupava di accoglienza e servizi dedicati al settore turistico con un innovativo sistema di check-in e check-out automatizzato, gli ex dipendenti ci hanno messo cuore e anima lavorando sodo. Ma evidentemente non è bastato. Nei mesi scorsi lo stipendio inizia a non arrivare più. La società chiude di fatto i battenti ma senza alcuna comunicazione formale.

E così inizia il pressing dei lavoratori per farsi almeno licenziare e percepire l’indennità di disoccupazione inizia a giugno scorso, da quando cioè lo stipendio non è più arrivato. Così, senza neanche un preavviso. E il problema è che tuttora, al 9 settembre, dei soldi che i dipendenti devono avere non c’è traccia. E non avere entrate, di questi tempi poi, non è sostenibile. Per famiglie neonate meno che mai: al momento della cessazione dell’attività due lavoratrici erano da poco diventate mamme.

E’ il 27 giugno scorso che i dipendenti scrivono alla società per chiedere quanto dovuto: "Abbiamo saputo che l’azienda non erogherà più i propri servizi a partire dal 30 giugno 2022 – scrivono i dipendenti nella lettera – . Dalla nostra richiesta del 13 giugno a oggi, non sono ancora stati formalizzati i licenziamenti dei dipendenti che non hanno al momento potuto presentare le dimissioni. Non abbiamo neppure la certezza che verrà regolarmente pagato lo stipendio di giugno e la quattordicesima".

L’amara richiesta era di essere licenziati per avere la possibilità di percepire almeno l’indennità di disoccupazione. Fino ad arrivare a oggi quando i licenziamenti sì, sono arrivati, ma i soldi dovuti ai dipendenti ancora non si vedono all’orizzonte. Così è iniziato l’iter legale.

Alcuni dipendenti hanno depositato i decreti ingiuntivi al tribunale di Firenze. Nel documento vengono richieste la retribuzione del mese di giugno, la quattordicesima, il trattamento di fine rapporto (tfr), l’indennità per ferie e permessi non goduti: si sfiorano i 20mila euro, per prenderne uno a esempio. Soldi che fanno la differenza, soprattutto di questi tempi che molti non riescono a pagare le bollette.

Elena Marmugi

 

 

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