«Lavori abusivi»: la villa è di Prandelli

In via di San Leonardo il Comune ha fermato i cantieri. Nessun intervento sullo scempio

Il cantiere della villa di Prandelli con Forte Belvedere sullo sfondo

Il cantiere della villa di Prandelli con Forte Belvedere sullo sfondo

Firenze, 23  agosto 2018 - In via di San Leonardo affacciata sul Forte Belvedere e su uno dei panorami più belli delle colline fiorentine c’è una villa in costruzione. Una colata di cemento visibile anche dai bastioni del Belvedere. Su quella costruzione l’allarme è scattato da tempo, l’ufficio urbanistica di Palazzo Vecchio è intervenuto in due occasioni (a febbraio e nell’aprile scorsi) per fermare lavori che sospettavano essere difformi rispetto alla famosa Scia (segnalazione certificata di inizio lavori) consegnata dall’architetto responsabile dei lavori. E già in seguito ai primi provvedimenti parte dell’edificato, totalmente inesistente nei progetti presentati in Comune, è stato demolito in fretta e furia dalla ditta costruttrice. Lo testimoniano i vicini di casa: «Hanno lavorato giorno e notte e in sei giorni hanno demolito tutto».

Ad acquistare quell’ex frantoio arroccato sulla collina (insieme a tutto l’oliveto circostante) è stato, qualche anno fa, l’ex ct della nazionale, già ex mister della Fiorentina, Cesare Prandelli. A vendere è stata Unipol che ha ‘ereditato’ quella e le altre proprietà del borghetto di case lì intorno da Fondiaria. Nel 2015 è stata presentata la prima richiesta per i lavori il solito «restauro e risanamento conservativo» con il conseguente cambio di destinazione d’uso da agricolo a residenziale. Si prevede una ristrutturazione interna e l’ampliamento della parte interrata. Ma già nel 2017, un paio d’anni dopo, il progetto viene modificato e nel boschetto di fronte a Forte Belvedere si prevede di realizzare una piscina. Palazzo Vecchio a dicembre decide di far scattare le prime verifiche e a febbraio sospende i lavori la prima volta. Prandelli e i suoi architetti rinunciano ad alcune cose e provvedono ad una prima parziale demolizione. Non basta. Ad aprile Palazzo Vecchio conferma lo stop: la villa risulta essere un metro più alta del vecchio frantoio e quello che si contesta all’ex ct (che nel 2009 ha ricevuto anche il Fiorino d’oro, il massimo riconoscimento della città Firenze) è «alterazione del paesaggio storico».

Da aprile in poi, però, più niente. Silenzio assoluto. Il cantiere di cemento, con i suoi due piani interrati, è rimasto deserto, la collina di fronte a Forte Belvedere deturpata. E chi dalle case vicine ha dovuto assistere impotente all’invasiva costruzione non ha più visto intervenire nessuno. Nemmeno gli agenti della polizia municipale che si occupano della sorveglianza urbanistica. I primi a dover verificare lo stato dell’opera e a dare il via alla possibile demolizione delle altre parti abusive. Ora però il tam tam dell’allarme è ripartito. Qualcuno, vicino alla proprietà, ha annunciato che a settembre i lavori potrebbero ripartire e l’incubo di nuove colate di cemento è ripartito.

Nel frattempo anche il capogruppo di Firenze riparte a sinistra in consiglio comunale, Tommaso Grassi, ha presentato una interrogazione in consiglio e ha richiesto una nuova visura degli atti. Basterà perchè gli uffici urbanistica passino dal controllo cartaceo a un vero sopralluogo sulla collina?

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