
I lavori di restauro di Villa Fioravanti e la collina che potrebbe diventare un posteggio
di Antonio Passanese
Un centinaio di famiglie fiorentine vive con il fiato sospeso. Siamo a Bellosguardo, uno degli angoli più suggestivi e fragili di Firenze, dove da giorni è in corso lo sbancamento di una collina accanto a villa Fioravanti, acquistata un paio di anni fa da un magnate asiatico, Thean Yat Ronald Anthony Ooi (per l’acquisizione e il restauro si parla di circa 40 milioni di euro), e sottoposta a un massiccio intervento di ristrutturazione.
Secondo quanto raccontano i residenti, per fare spazio a quello che potrebbe diventare un grande parcheggio privato, è stato acquistato un terreno agricolo coltivato a olivi e cominciati i lavori di movimento terra. In un solo giorno, dalle 6 del mattino, sono passati ben 13 camion carichi di terreno. Un via vai continuo che non solo ha aumentato il traffico nella zona, "ma ha generato vibrazioni tali da provocare crepe nei muri di diverse abitazioni", affermano dal comitato.
Il timore è concreto: in caso di forti piogge, come quelle dell’autunno scorso, "la collina ormai ferita potrebbe non reggere, trasformandosi in un fiume di fango capace di riversarsi in piazza San Francesco di Paola, via Villani, e scendere verso piazza Tasso mettendo così in ginocchio un’intera area residenziale", la denuncia dei residenti.
È nato così il Comitato per la Difesa di Bellosguardo. I cittadini chiedono spiegazioni, trasparenza, garanzie sulla messa in sicurezza e persino uno stop ai lavori. C’è chi ha già segnalato il caso alla polizia municipale, chi invierà un esposto alla Soprintendenza (perché quella collina è soggetta a vincolo paesaggistico) e ai carabinieri forestali e chi pensa di rivolgersi alla magistratura per verificare la regolarità dell’intervento e delle autorizzazioni (che sicuramente saranno state chieste e vidimate dagli enti competenti).
La collina che un tempo proteggeva la città dai venti ora rischia di creare possibili danni. E i suoi abitanti, al momento, possono solo alzare la voce. Il Comitato, composto da residenti di lunga data sollecita ora un confronto pubblico con i tecnici incaricati del progetto. La principale richiesta è di capire se siano state effettuate perizie geologiche approfondite e se esista un piano di drenaggio efficace per scongiurare rischi idrogeologici. "Non siamo contro i lavori in sé", spiegano, "ma vogliamo sapere se è tutto a norma e se la collina verrà messa in sicurezza nel rispetto dell’ambiente e delle persone che ci vivono accanto".
Tra le preoccupazioni espresse anche quella per la perdita del paesaggio tipico: un pendio costellato di olivi, parte del patrimonio agricolo e visivo della città, che potrebbe sparire per lasciare spazio a un’area asfaltata o cementificata.
L’obiettivo dei residenti è aprire un dialogo costruttivo che permetta di conciliare le esigenze private con il rispetto di una zona storicamente fragile e preziosa per tutta Firenze. Del caso se ne sta occupando il gruppo consiliare di Firenze Democratica che nei giorni scorsi ha depositato un’interrogazione direttamente alla sindaca Funaro in cui si chiede se "i lavori in corso nei terreni di fronte a Villa Fioravanti siano autorizzati da tutti gli enti competenti in materia e se alle segnalazioni inviate dai residenti siano seguiti controlli in loco da parte degli enti preposti".