STEFANO
Cronaca

L’avidità fa male a corpo e mente

L’ossessiva ricerca di ciò che sembra mancare può provocare danni seri alla nostra vita quotidiana

Stefano

Grifoni

PPiero camminava nervosamente nella sala da pranzo della sua casa e si lamentava pensando di non avere abbastanza. Da poco aveva ricevuto una grossa eredità e si aspettava di essere felice con tutto quel denaro e invece ne desiderava ancora. La sua avidità era diventata eccessiva e incontrollata. Mentre lui pensava in maniera irrazionale come fare ad aver sempre di più, qualcuno gli disse: "La tua avidità sta diventando una forma estrema e immorale di egoismo. Ti ammalerai". Piero si girò, pensò che fosse la sua coscienza a parlare, e poi disse a voce alta: "Essere avidi è vitale per il benessere dell’uomo e promuove l’autoconservazione. È un vantaggio nella società avere tante risorse e tanto denaro. Le persone che sono predisposte al guadagno e all’accumulo sono pilastri fondamentali per l’economia".

"San Paolo – rispose la malattia – affermava che l’amore per il denaro è la radice di tutto il male". "Mi dispiace ma io non la penso così – rispose Piero –. Il denaro ha il potere di dare la libertà e la sicurezza, di trasformare la vita, mostra il successo di un individuo e quindi per me come per altri è diventato una droga irrinunciabile con la quale far fronte a un mondo senza scrupoli".

La malattia ascoltò le parole di Piero e poi disse: "Il fatto è che ognuno di noi dovrebbe avere più fiducia in se stesso e nella propria capacità di realizzare sogni, di risparmiare e di ben amministrare e difendere non solo ciò che ha ma anche ciò che si è. Tu sei cambiato e ti stai ammalando sei un bulimico del denaro e non lo hai ancora capito". Piero rispose: "Il denaro e l’avidità sono forze potenti, corrompono le persone e i loro ambienti e poichè il denaro è equiparato al potere, le persone che sono benestanti sono viste come più potenti e questo conferisce loro maggiore autorità. Io voglio essere una persona potente, la povertà mi fa paura".

"Tu sei molto malato, hai una malattia che sta affliggendo il mondo. Questa malattia ha completamente infettato il nostro comportamento e perfino il nostro modo di pensare, il modo con cui ci rapportiamo con gli altri, con l’ambiente, la politica, l’istruzione, l’educazione e la nostra sessualità. Tu sei diventato avido e sei alla ricerca costante della sola cosa che ti manca e che eliminerà la sensazione in te di non avere abbastanza. Questa cosa può essere qualsiasi cosa ma non ti basterà. Per te l’esistenza è diventata una lotta senza fine". "Allora dimmi. Cosa dovrei fare seconto te?" chiese Piero. Rispose la malattia: "Devi liberarti della avidità, il denaro non dovrebbe controllare la tua vita. Devi essere padrone dei smarrito cercando di inseguirla". "Perché sono diventato cosi?" chiese Piero. "Forse perché hai avuto una infanzia infelice e ti sono mancati amore e cura da parte dei tuoi genitori. L’avidità inizia generalmente insieme al desiderio di ricevere e alla paura di perdere gli affetti. Quindi il problema fondamentale è riuscire a capire se questi sintomi sono l’espressione di una malattia psichiatrica". "Forse le cose stanno come dici tu – disse Piero – ma io credo che sarà per me difficile poterne uscire". "Questa situazione ti farà ammalare e con il tempo ti aumenterà la pressione arteriosa arteriosa, la glicemia, potrai avere malattie cardiovascolari come ictus cerebrale o infarti di cuore, ulcere gastriche. Di nevrosi come di insonnia ne stai già soffrendo".

"Non penso di essere malato ma credo aver capito ciò che mi hai detto. La paura costante per il mio futuro, la possibilità di perdere tutto, contribuiscono a questo mio nervosismo. In questa società importante è sembrare, non essere. Una persona spende molti soldi per cose che enfatizzano il suo stato e diventa ostaggio dei suoi desideri che sono ogni giorno di più".