L’astensionismo un campanello d’allarme

Leonardo

Margarito *

Il risultato delle elezioni politiche ha confermato in modo ineluttabile il neo “partito dell’astensionismo“, avvalorando un elemento di evidente crisi socio-politica sul quale è necessario riflettere. 16,5 milioni di italianie ha scelto di non scegliere. È un dato che non può essere ignorato, soprattutto se questo è causato tanto dalle nuove generazioni – che si sentono distanti dalla vita politica del Paese – quanto da una inevitabile insoddisfazione generalizzata legata alle difficoltà del momento. La vittoria del centrodestra è netta ed ignorarla significherebbe non essere onesti intellettualmente. Il voto è la massima espressione di una comunità democratica e civile, che garantisce una piena adesione collettiva legittimando i nostri rappresentanti. Nulla da eccepire dunque. Tuttavia non sottolineare con la matita rossa il dato di questo nuovo “partito politico“ formato dagli astensionisti, potrebbe essere seriamente pericoloso per il futuro. Quando leggo che le elezioni politiche del 2022 sono state "le meno partecipate della storia della Repubblica" credo sia importante un esame di coscienza da parte delle istituzioni, della politica tutta che dovrebbe, nel breve termine, cambiare passo. In questi anni di attivismo ho avuto la fortuna di incontrare numerosi personaggi che mi hanno raccontato tanti aneddoti e vicende del periodo in cui l’Italia, dopo la fine della seconda guerra mondiale, andò nel ‘46 a votare. Il significato, la passione e la determinazione di andare in quella cabina per esprimere il proprio contributo per il bene della comunità. Recuperiamo questi valori, ed in fretta, per il bene nostro e delle generazioni avvenire.

* Associazione

culturale FuoriScena

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