
Marco Casamonti
Un tempo erano le scuderie di Palazzo Serristori, poi trasformate nel monumentale Palazzo San Giorgio, affacciato sul Lungarno. Acquistato tre anni fa dalla società Mg Property di Marco Casamonti (sua la quota del 67% e il resto del socio e partner di studio Archea Giovanni Polazzi), il prestigioso immobile è stato ristrutturato e fra pochi mesi dovrebbe essere pronto per una duplice funzione. In una parte dei circa tremila metri quadrati, con tanto di ampio giardino interno, verrà trasferito il quartier generale dello Studio Archea, con le sue centinaia di architetti, che attualmente hanno sede poco oltre, sul Lungarno Cellini. Al piano terrà del palazzo, invece, verrà allestito il museo del mercante e gallerista Roberto Casamonti, padre di Marco. L’intervento prevede la riapertura a livello della strada di ampie arcate chiuse con vetrate, che richiameranno l’idea di un grande spazio all’aperto. Qui verrà allestita una selezione della collezione personale del titolare della Tornabuoni Arte, attualmente esposta a Palazzo Bartolini Salimbeni di piazza Santa Trinita, che rimarrà sede per le esposizioni temporanee. "L’ingresso della nostra nuova sede di Archea a Palazzo San Giorgio sarà lo spazio espostivo della straordinaria collezione d’arte di mio padre – racconta Marco Casamonti –. Un modo per dire che l’architettura ha radici nell’arte".
L’importante investimento ha un ritorno anche sul recupero urbano di uno dei tratti più nobili lungo il fiume. "Per oltre vent’anni più di 250 metri del Lungarno Serristori sono stati in completo stato di abbandono – aggiunge Marco Casamonti –. Il restauro di palazzo Serristori e il nostro intervento su Palazzo San Giorgio restituiscono bellezza e funzione a questi edifici storici. Nonostante le ex Scuderie siano la metà di Palazzo Serristori hanno una facciata di oltre ottanta metri sull’Arno: sono state riaperte profonde arcate che creano un rapporto di trasparenza tra dentro e fuori l’edificio. Il trasferimento della collezione d’arte di mio padre sarà un elemento di grande attrattiva per fiorentini e turisti. All’interno troveremo opere che raccontano la storia dell’arte del ventesimo secolo con il vantaggio che la turnazione dei capolavori offrirà sempre un motivo diverso per la visita". La sfida ora è riuscire a realizzare n parcheggio interrato nel giardino di palalzzo San Giorgio vista la carenza di posti auto in zona.
Olga Mugnaini