Avevamo letto sul La Nazione on line che la trattoria La Casalinga festeggiava i 60 anni della gestione della famiglia Carrai e Bartarelli (i fratelli Paolo e Graziella Carrai, sposata con Ferruccio Bartarelli e i loro figli Andrea e Cristina). Da mezzogiorno alle 4 del pomeriggio di domenica scorsa un migliaio di persone si sono avvicendate ad un ricco buffet dove c’era di tutto offerto dai gestori Carrai Bartarelli con grande generosità. Sulla porta della trattoria avevano messo una cassetta per le offerte all’ospedale Meyer. Quando la cassetta è stata aperta hanno trovato una cifra molto inferiore ai partecipanti al festeggiamento culinario. Gli imbucati sono ancora oggi una categoria molto ben organizzata… Ma quale è l’eccezionalità della Casalinga? Stanno in cucina con dei bravi aiuti e gestiscono con diversi camerieri le tre sale che compongono la trattoria. Si mangia come 60 anni fa: piatti toscani fatti come Dio comanda. Tra i clienti abituali ci sono artigiani, artisti e professionisti come i pittori Piero Vignozzi e Massimo Giannoni, il direttore d’orchestra Federico Maria Sardelli, l’ex direttore de La Nazione Marcello Mancini e i superstiti abitanti del quartiere di Santo Spirito, che non sono stati travolti dalla massa dei turisti che ormai in estate ingorga via dei Michelozzi, dove apre i suoi battenti “La Casalinga” e l’adiacente Piazza Santo Spirito. Una trattoria di quelle che ricordano la Firenze che fu quando c’erano molti meno ristoranti rispetto ad oggi, e gestiti da famiglie fiorentine. Come altri ristoranti: Gozzi in piazza San Lorenzo, Cafaggi in via Guelfa, Latini in via de’ Palchetti, Briganti in piazza Giorgini e pochi altri. Tutte trattorie gestite dalle stesse famiglie da molti, molti decenni, a presidio della cucina fiorentina e toscana.
CronacaL’antico sapore della toscanità