ANDREA SETTEFONTI
Cronaca

Lamole si mette in vetrina. Tornano profumi e sapori

I gioielli del Gallo Nero proposti nella tre giorni dedicata ai produttori locali di vino ed essenze.

La presentazione de “I profumi di Lamole“ nella sede della Giunta regionale

La presentazione de “I profumi di Lamole“ nella sede della Giunta regionale

Settecento ettari di estensione dei vigneti raccolti in una Uga (Unità geografica aggiuntiva) del Chianti Classico, 90 abitanti, stessa composizione paesaggistica da secoli, più di 35 chilometri di muretti a secco. Sono questi i numeri che fanno di Lamole una delle eccellenze caratteristiche del Gallo Nero. Eccellenza che si mette in mostra con "I Profumi di Lamole" manifestazione dedicata al vino che si terrà dal 31 maggio al 2 giugno. Lamole, che dal 2018 fa parte del registro nazionale del Paesaggio Rurale Storico d’Italia, è l’area più alta sul livello del mare dove viene coltivato il sangiovese che diventa Chianti Classico, ed è abitata da famiglie e produttori che hanno permesso di conservare e valorizzare le caratteristiche ambientali e produttive dell’antico borgo. “I profumi di Lamole“ è promosso e organizzato dal Comune di Greve in Chianti e dall’associazione I Profumi di Lamole con il contributo delle aziende Castellinuzza e Piuca, I Fabbri, Le Masse di Lamole, Podere Castellinuzza, Fattoria di Lamole, Lamole di Lamole, Castellinuzza, Jurij Fiore e Figlie, Il Campino di Lamole.

Novità di questa edizione, la collaborazione tra i sommelier Pietro Palma e Clizia Zuin con il profumiere greco Zisis Kapsalis. Un sodalizio che ha portato alla creazione di un profumo d’ambiente che racchiude le fragranze dei nove vini del Chianti Classico.

La manifestazione è stata presentata ieri in Regione e la vicepresidente Stefania Saccardi ha sottolineato che l’esperienza di Lamole è "un pezzo del patrimonio identitario del Chianti, caratterizzato dalla ricchezza naturale e imprenditoriale di una tradizione che le famiglie locali hanno preservato nel tempo".

"Il punto di forza della manifestazione – ha aggiunto l’assessore al Turismo Giulio Saturnini – è dato dalla possibilità di entrare in contatto diretto con i produttori, dunque l’occasione di conoscere una significativa espressione economica, sociale e culturale delle nostre radici".

Andrea Settefonti