L’altro volto della piazza Gli anarchici e i collettivi

I gruppi militanti in piazza D’Azeglio contestano Pd e sindacati. Bandiere jugoslave e striscione pro Cospito. Entrano in coda ai manifestanti.

L’altro volto della piazza  Gli anarchici e i collettivi

L’altro volto della piazza Gli anarchici e i collettivi

di Gabriele Manfrin

"L’antifascismo è nostro e non lo deleghiamo". Il coro dei gruppi militanti riuniti in piazza d’Azeglio dice tutto. Dice soprattutto no al corteo organizzato. Sono gli autonomi che non si riconoscono nei moderati, che fischiano i sindacati, che contestano i partiti al passaggio delle bandiere Pd e che si faranno un varco solo in coda al serpentone. Il tentativo di rivalsa era scattato già nei giorni scorsi quando "Firenze antifascista", in una nota, paragonava la prigionia di Gramsci a quella di Cospito e attaccava il Pd di usare la manifestazione per rifarsi la faccia, invitando al raduno autonomo.

Il loro appuntamento è in piazza D’Azeglio alle 13.30: circa 200 persone, molti giovani che sventolano bandiere rosse, quelle anarchiche spunteranno dopo, c’è l’ex Gkn con l’ormai famoso "Insorgiamo", i militanti del Cpa con il furgoncino bianco, ci sono i collettivi studenteschi antagonisti. La zona è circondata dalla polizia. "Questa manifestazione è divisa in due – urla un militante –. Siamo contro l’opportunismo delle sinistre che sono in piazza, che lasciano aperte le sedi dei fascisti, siamo in contestazione ai vertici di sindacato e di partito". Sventolano bandiere palestinesi, accompagnate dagli slogan "boicotta Israele". Davanti al presidio antagonista inizia a sfilare il corteo ufficiale. Loro no, non possono entrare.

"Mentre vediamo le bandiere del Pd al vento – amplifica l’altoparlante – ci chiediamo come si possa parlare di Costituzione, quando non si fa niente per un prigioniero come Cospito, in sciopero della fame da oltre 120 giorni. Firenze antifascista è con Alfredo e contro la tortura di stato". Dopo il Pd, i fischi toccano ai sindacati, accusati di "aver perso di vista il lavoro". Non mancano attacchi al governo all’urlo di "A fuoco le sedi dei fascisti, coi fascisti dentro" e lo striscione "Giorgia capobanda dei fetenti". "Abbiamo un accordo, tra un pò ci fanno entrare" spiegano. Alle 15 mentre la testa del corteo entra in piazza Santa Croce, il Cpa muove il furgone al passaggio dei Cobas che lasciano uno spazio vuoto. Sbucano gli striscioni pro-Alfredo e "Firenze antifascista". Lo spezzone antagonista straripa come un fiume dentro il corteo. E’ come fosse una manifestazione autonoma, la realtà militante è indietro rispetto alla marcia di popolo. "Il maresciallo Tito ce l’ha insegnato, infoibare un fascista non è reato" urlano i manifestanti, in mano le bandiere dell’ex Jugoslavia. Dal furgoncino viene letto un comunicato di vicinanza alla manifestazione di Torino a favore del leader anarchico ed ecco le bandiere con la A cerchiata. Arrivati in Santa Croce i militanti spariscono. Lasciano spazio a "Insorgiamo" che entra a colpi di tamburo. "Siamo da sei mesi senza stipendio e chiediamo un intervento pubblico". La lotta prosegue.

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