L’addio della città alla psichiatra. Scoprì la sindrome di Stendhal

Oggi alle 15,30 i funerali di Graziella Magherini nella chiesa di San Giuseppe

L’addio della città alla psichiatra. Scoprì la sindrome di Stendhal

L’addio della città alla psichiatra. Scoprì la sindrome di Stendhal

E’ stata la studiosa per eccellenza della sindrome di Stendhal, la prima a codificare fin dal 1977 l’esistenza di quello scompenso psicosomatico che provoca tachicardia, capogiri e allucinazione nei soggetti più sensibili al fascino dell’arte. In realtà Graziella Magherini è stata molto di più della psichiatra di fama internazionale. Donna di raffinata cultura con un attento sguardo rivolto al sociale, ma anche esperta in storia dell’arte, in particolare dell’opera di Michelangelo. E poi ancora moglie del professor Ivan Nicoletti, padre della Società Italiana di Auxologia. e madre di Felice, Alberto e Giovanna. Una grande fiorentina. Oggi alle 15,30 nella chiesa di San Giuseppe la città le dirà addio.

Nata a Firenze il 23 agosto 1927, Magherini si laureò in medicina e chirurgia all’Università di Firenze a 24 anni, specializzandosi presso la Clinica Psichiatrica Universitaria quattro anni dopo. A 33 anni ottenne la libera docenza. Nel 1951, pochi mesi dopo la laurea, Magherini divenne assistente all’ospedale psichiatrico di San Salvi e nel 1959 primario dello stesso ospedale. Magherini ricoprì la cattedra di Psichiatria Psicodinamica e fu tra i fondatori dell’International Association for Art and Psychology che diresse a lungo.

Durante la sua lunga e prestigiosa carriera Graziella Magherini ha lavorato inoltre per l’aggiornamento e la formazione permanente del personale medico, paramedico e dei servizi sociali per il miglioramento della vita quotidiana dei pazienti ospedalizzati. "È stata per me capo dell’equipe di lavoro e relatrice alla tesi di laurea, e mi considero molto fortunata – la ricorda Marta Casoli, assistente sociale psichiatrica –. Ricordo l’instancabile attività politica e professionale per migliorare il servizio pubblico e l’enorme generosità nella formazione continua del suo personale. Creativa e propositiva ci dava la misura dell’esigenza di collaborare, verso l’integrazione delle diverse scuole di pensiero, senza mai banalizzare. Oggi,in molti stiamo piangendo questa Maestra".

Il 12 dicembre 1980 venne insignita della croce di commendatore dal presidente della Repubblica Sandro Pertini.