REDAZIONE FIRENZE

La strategia di Sara, defilata e cortese

La sua prima forza è l’empatia. S’intende con la gente e non è poca cosa specie in tempi di diffidenza massima nei confronti della politica. È forte in termine di consensi – gli addetti ai lavori della politica cittadina da sempre gliene accreditano parecchi – e un serbatoio prezioso per il fienile dem. Sara Funaro, assessore al welfare e all’educazione, nipote del sindaco dell’alluvione Piero Bargellini, è uno dei volti di punta della giunta Nardella, la preferita del sindaco per la corsa alle comunali del 2024. Dinamica, social quanto basta, sorridente, Funaro è però anche capace di fare un passo di lato al momento opportuno.

In questi mesi in cui il suo nome è stato più volte accostato alla candidatura a sindaco è sempre rimasta defilata, affidandosi di fatto alla ’sponsorizzazione’ nardelliana e delegando la sua avanzata alle partite interne in casa Pd senza esporsi. Così ha fatto sia quando le sue quotazioni sono andate in ribasso (di fatto resta bonacciniana e sul suo nome serve una sintesi e in più non va giù a Renzi, un po’ come tutti i fedelissimi di Nardella) sia ora che sembrano decisamente in rialzo. In questo senso è più ’politica’ della sua (eventuale) competitor alle primarie, Cecilia Del Re, donna risoluta e attenta ai rapporti ma forse troppo impulsiva per gli equilibri di potere cittadini. La Funaro pesca nel mare magnum del sociale, la Del Re è fortissima negli ambienti del commercio. Se sfida dovesse essere sarebbe forse più aperta di quanto i sondaggi dicono. Certo è che, a rileggere la presentazione che la Funaro fa di se stessa sulla pagina web del Comune sembra avesse avuto una specie di premonizione: "Sono nata nel 1976 a Firenze, anno in cui Tina Anselmi fu la prima donna italiana nominata ministro".

Emanuele Baldi