
"Sono preoccupata perchè a questi ragazzi stiamo togliendo gli anni più belli. La scuola è didattica, certo, ma soprattutto socialità. Se dovessimo tornare in Dad con le seconde e le terze secondarie di primo grado, gli studenti sarebbero carenti di tante nozioni perchè da remoto non possiamo offrire quel che diamo in presenza. La didattica a distanza resta un surrogato". Francesca Cantarella è dirigente del comprensivo Vespucci.
Come vive queste ore concitate?
"Personalmente preferirei o tutti a casa o, magari!, tutti in presenza. Questo ‘spezzatino’ crea enormi problemi organizzativi. Tanto per cominciare, non sappiamo se la nostra rete sarà in grado di reggere così tante connessioni in simultanea. Rischia di saltare. Ad ogni modo, provvederemo ancora una volta e cercheremo di fare, come sempre, del nostro meglio".
Dopo tutto il lavoro fatto quest’estate, cosa prova?
"Tornare in Dad rappresenta una sconfitta, un tuffo al cuore. Abbiamo lavorato tantissimo sul distanziamento, sugli scaglionamenti e non solo… Resto dell’idea che l’ambiente scuola sia sicuro. E che invece i problemi siano fuori. In particolare sui mezzi pubblici gli assembramenti sono all’ordine del giorno, anche se ora sta andando meglio, ovviamente".
Ha già predisposto un piano per il temuto ritorno alla didattica on line?
"Sì. L’ho presentato ai primi di settembre. Siccome non possiamo far stare i ragazzi sei ore davanti allo schermo, ne faranno quattro in modalità sincrona. Poi, avranno ovviamente i compiti a casa".
Le interrogazioni?
"I miei docenti le faranno con tutti i ragazzi collegati, perchè anche da quelle si impara molto. Con le moderne piattaforme, poi, si possono anche proporre quiz interattivi che piacciono molto ai giovani".
I ragazzi cosa chiedono?
"Ovviamente di stare a scuola. Per loro è di basilare importanza ritrovarsi, condividere gioie e timori. Capisco però che la situazione sia difficile. È vero comunque che gli istituti sono in estrema difficoltà. Tra classi in quarantena, docenti in congedo parentale perchè con figli positivi e custodi bloccati nelle poche zone rosse finora istituite, siamo veramente al collasso. Una situazione davvero complicata. Lo dico con le lacrime agli occhi ma temo davvero che, stando così le cose, piano piano si arriverà alla chiusura… Un danno enorme per i nostri figli".
e.g.