La rabbia dei gestori: "Delibera anti Airbnb. Ricorreremo al Tar"

E’ guerra sul provvedimento approvato lunedì da Palazzo Vecchio. L’amministrazione non commenta, ma le associazioni e Forza Italia. si dicono pronti a una class action: "Si tratta di un atto liberticida" .

La rabbia dei gestori: "Delibera anti Airbnb. Ricorreremo al Tar"

La rabbia dei gestori: "Delibera anti Airbnb. Ricorreremo al Tar"

di Antonio Passanese

FIRENZE

Le associazioni e i sindacati degli host, ma anche Forza Italia, affilano le armi e si preparano a ricorrere al Tribunale amministrativo della Toscana per chiedere la sospensiva e il conseguente annullamento della delibera anti Airbnb, votata dalla maggioranza del Consiglio comunale di Firenze lunedì scorso. Il provvedimento, che vieta l’apertura di altri bad and breakfast nell’area Unesco (dove si concentra il 75% di tutti gli appartamenti affittati ai turisti) sarebbe ritenuto anticostituzionale perché violerebbe i diritti di proprietari e gestori. In pratica, l’atto proposto da Dario Nardella – che non avrà valore retroattivi – prevede inoltre l’azzeramento dell’Imu sulla seconda casa, per tre anni, in favore di coloro che rinunceranno alle locazioni brevi e torneranno a quelle ordinarie. Come aveva anticipato nella sua relazione il primo cittadino in aula, "nel 2016 avevamo poco meno di 6.000 appartamenti inseriti su Airbnb, oggi ne abbiamo quasi 14.378. In questo lasso di tempo, il costo medio dei canoni mensili per le locazioni ordinarie (residenziali) è aumentato del 42%. Solo nell’ultimo anno, l’aumento è stato del 15,1%".

"Stiamo valutando insieme alle altre associazioni quale sia la strada migliore per opporsi a questa delibera liberticida, compreso il ricorso al Tar", dice Lorenzo Fagnoni, presidente di Property Manager, che rappresenta 500 aziende associate in tutta Italia e migliaia di host che gestiscono migliaia di case. Per il portavoce del sindacato Myguestfriend, Gianni Facchini, "quella delibera è illegittimà sotto diversi profili ed inoltre a detta di vari esponenti è solo il primo passo per arrivare ad azzerare tutto, come a New York. Siamo contrari a questo delirio. Valuteremo quindi tutti i passi opportuni, compreso il ricorrere ai giudici amministrativi, per far ristabilire la legalità e difendere chi ha ammodernato gli stabili, portato ricchezza alla città e dato lustro alla città di Firenze in tutto il mondo".

Per l’Associazione italiana gestori affitti brevi, invece, "gli effetti della cosiddetta delibera Nardella non saranno certo l’aumento del numero delle abitazioni disponibili sul mercato per il 4+4 o per gli studenti. Così come è impensabile che il centro storico si ripopolerà improvvisamente di residenti che faranno sparire i fiumi di turisti che rendono impraticabili le strade della città senza nemmeno pagare la tassa di soggiorno. I veri effetti del provvedimento saranno piuttosto uno stabile incremento di prezzi sia degli hotel che degli affitti brevi già attivi nel centro storico – prosegue l’Aigab – Poi, un incremento degli immobili destinati agli affitti brevi nelle periferie ben collegate dai mezzi".

Infine, per il capogruppo di Fi in Regione Marco Stella, "la delibera Nardella non ha basi giuridiche, è una norma sovietica e con i nostri legali stiamo predisponendo un ricordo al Tribunale amministrativo regionale".

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