La professione forense non è solo un mestiere

Giampiero

Cassi *

L’orrore e la tragicità della guerra in Ucraina sono sotto gli occhi di tutti e nessuno di noi può restare insensibile al dramma dei profughi, costretti ad abbandonare la loro terra e le loro case. L’Ordine degli Avvocati di Firenze, al di là delle parole di solidarietà, ha ritenuto doveroso impegnarsi in modo concreto, attivando varie iniziative, tra cui un servizio di consulenza gratuita per tutti i profughi dalle zone di guerra, che sarà prestato da avvocati che hanno competenze specifiche nelle materie concernenti il diritto dell’immigrazione e di asilo, oltre ad un’adeguata conoscenza dei profili concernenti la tutela dei minori. Ciò è stato reso possibile dalla generosa disponibilità di colleghi esperti nella materia e dalla collaborazione con l’sssociazione Ucraina-Firenze ’Lilea Onlus’, presieduta da una collega, che garantirà le opportune traduzioni per lo svolgimento del servizio. Il grande Piero Calamandrei scriveva che l’avvocato deve essere "un altruista, uno che sappia comprendere gli altri uomini", sottolineando come l’avvocatura sia una professione di comprensione e di dedizione. Potrebbero sembrare concetti desueti, tenuto conto anche del fatto che la professione forense negli ultimi anni è profondamente mutata e vi è una chiara tendenza da più parti a cercare di equipararla ad un’attività d’impresa, che implica la spersonalizzazione della prestazione professionale. Invece la risposta dei colleghi, che si sono messi a disposizione senza se e senza ma e ai quali l’Ordine esprime gratitudine, è stata tale da far capire che per molti avvocati la professione forense ancora oggi non è un semplice mestiere e che i valori che la contraddistinguono, anziché essersi appassiti nel tempo, sono sempre vivi e pronti ad emergere quando se ne verifica l’occasione.

* Presidente dell’Ordinedegli Avvocati di Firenze

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