"La nostra battaglia nell’interesse dei bambini"

"Una battaglia guardando all’interesse del bambino". C’è anche Dario Nardella, sindaco di Firenze, tra i primi cittadini che vogliono continuare a riconoscere i figli delle coppie gay e che, soprattutto, vogliono contrastare la proposta del governo di Giorgia Meloni, che una decina di giorni fa ha chiesto che tutti i sindaci smettano di trascrivere i certificati di nascita dei figli nati all’estero con la Gpa (gestazione per altri), richiesta estesa a Milano anche per le coppie di donne che ricorrono alla fecondazione eterologa all’estero, cioè la donazione esterna di gameti, in questo caso di spermatozoi. "Come sindaco di Firenze ho riconosciuto i figli delle coppie omogenitoriali, come ha fatto il collega Sala – dice Nardella ospite di "Non Stop News" su Rtl 102.5 -. Sono figure che hanno una loro personalità giuridica e non puoi abbandonarli a se stessi senza diritti. Firenze ha registrato i figli di queste coppie fino a quando ha potuto". A Firenze, dal 2017 al 2019 sono state 22 le registrazioni all’anagrafe di figli nati da coppie omosessuali. Poi l’iter si è interrotto a causa della varie pronunce della prefettura. Quando Nardella ha dato il via libera al riconoscimento lo ha fatto perché è un atto che "riconosce prima di tutto attenzione verso le persone, perché la realtà della società civile ci pone davanti responsabilità dalle quali non possiamo scappare". "La Corte Costituzionale ha detto in modo molto chiaro che questo vuoto legislativo deve essere colmato dal Parlamento – dice ancora Nardella - e non può essere lasciato al caso e alle pronunce delle procure e degli uffici giudiziari". Per Nardella, "i sindaci uniti possono fare una grande battaglia e mettere alle strette il Parlamento".

Da Nardella, quindi, l’invito alle istituzioni ad agire e anche in tempi rapidi. "Il Parlamento non faccia l’attendista, e soprattutto il governo non faccia battaglia ideologica – dice il sindaco - perché farla sulla pelle di queste bambine e di questi bambini è una cosa riprovevole, ed anche politicamente estremamente scorretta ed inaccettabile".

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