
di Manuela Plastina
Filippo Venturi è il nuovo presidente dell’Ente Festa dell’Uva. Dopo la nomina tra i tre membri comunali, è stato chiamato alla presidenza dall’assemblea composta anche da tre membri per ogni rione. Imprunetino Doc ("Sono tra gli ultimi nati a Impruneta in via Paolieri" dice orgoglioso), 57 anni, chimico, direttore tecnico di un laboratorio chimico, succede al neo sindaco Riccardo Lazzerini. Venturi, tra lei e Lazzerini c’è una lunga amicizia.
"Siamo cresciuti entrambi nel Pallò, abbiamo scritto insieme due libri di cui uno dedicato alla Festa dell’Uva, abbiamo collaborato nel rione e poi per il museo. Continueremo a lavorare nei due ruoli istituzionali che ora abbiamo, lui come sindaco, io come referente dei 4 rioni. Se ci sarà da discutere lo faremo, ma sempre in maniera costruttiva".
Cosa significa per lei la Festa dell’Uva?
"E’ la mia famiglia allargata. I miei genitori sfilavano, noi siamo cresciuti nel rione e sfilando. Mi son sempre dato da fare e negli ultimi anni son stato responsabile della musica e anche speaker del rione. Fin da piccolo, ho collezionato articoli, manifesti e cimeli di questa tradizione. Non a caso, ho collaborato strettamente per la realizzazione del Museo della Festa dell’Uva".
Che Ente trova?
"Di età media giovane, con entusiasmo e voglia di fare. I rioni sono 4 mondi distinti, ma hanno voglia di lavorare insieme per la crescita della Festa. Per l’edizione di settembre il programma è già steso, mentre per il 2024 ci sono già grandi idee con qualche importante novità, sempre nel rispetto della tradizione e di ciò che è stato fatto in questi ultimi anni".
Cosa darà a questa realtà?
"Il mio entusiasmo e la passione che ho da sempre. Desidero che la Festa sia sempre più conosciuta ben oltre i confini regionali. Le idee sono tantissime".
C’è il nodo delle sedi rionali.
"E’ la nostra Spada di Damocle. Speriamo che i finanziamenti attesi dal Pnrr non trovino ostacoli. Tutti i rioni stanno lavorando per la loro sede, ma senza i fondi necessari non si può agire da soli".
Si aspettava questo incarico?
"Era nell’aria, ma è una bella responsabilità e spero di non deludere la fiducia datami. Porterò con me in questo impegno Luca Gasparri, il "mio" presidente del Pallò e già primo presidente anche dell’Ente: siamo cresciuti insieme, i nostri padri erano amici fraterni. La sua perdita è stata un lutto per tutti noi. Porterò con me il suo esempio e ricordo".