
Uno dei feriti della rissa a bordo di un’ambulanza del 118 (New Press Photo)
di ROSSELLA CONTE
«T'AMMAZZO, t'ammazzo». «Pezzo di m...». Volano urla, spintoni, minacce. Un uomo a torso nudo sanguina, poco distante da lui c'è una maglietta arrotolata sporca e una collana di pietre viola spezzata. A poco a poco le persone aumentano, alcuni residenti si affacciano: «Chiamate la polizia qua si ammazzano tutti». Un crescendo di tensione, anche gli automobilisti sterzano e si fermano. «Mai vista tanta violenza in pieno giorno».
In piazza Puccini poco dopo le 16.30 il colpo d'occhio è inevitabile: una maxi rissa collettiva tra cittadini rumeni. Saranno state otto le persone che se le sono date di santa ragione con calci, pugni, minacce. «E lo sa perché tutto questo? – sbotta un testimone –. Per una donna. Dove ci sono loro ci sono guai, non c'è niente da fare». «Per me mai nessuno se le è date in questo modo» cerca di sdrammatizzare una passante (con una punta di invidia). Intanto la folla diventa sempre più numerosa, il traffico è in tilt.
Un tappeto metallico di veicoli in coda arriva fino a via Baracca. I clacson sono fuori controllo. La gente ha fretta e non capisce il perché dell'incolonnamento. «Che si ammazzino tra di loro» si lasciano scappare i più furiosi. Al nostro arrivo un agente cerca di mantenere la calma, ma inutilmente. I litiganti finiscono col prendersela anche con lui. «Basta basta» s'affaccia una signora alla finestra. «Ogni giorno è la solita zuppa. Tutti dentro li vogliamo, liberateci». Sono esasperati i cittadini che raccontano di assistere «ogni tre per due a risse, bottigliate, accoltellamenti». Far west. Siamo a Firenze, non molto lontani dalla stazione di Santa Maria Novella, ma sembra di essere in un paese sperduto del terzo mondo dove esiste ancora il regolamento di conti.
GLI ANIMI non si placano, anzi. Passano i minuti e la situazione si fa sempre più tesa. Le urla aumentano, difficile distinguere le parole. Sono confuse, agitate. All'apparenza prive di senso. «E' da ieri sera che va avanti il litigio – ci racconta uno dei primi testimoni sul posto –. Niente di nuovo, anche se così tante persone che se le davano tutte insieme non si era mai visto». Il problema? «Chiudono i negozi italiani e aprono gli stranieri. Questo quartiere è un ghetto». Ognuno nella folla vuole dire il suo, svuotare le tasche e mettere sul tavolo l'amarezza che coltiva dentro da tempo. Solo quando arrivano le volanti della polizia, la situazione ritorna alla calma. E la solidarietà va all'agente aggredito: «La sua unica colpa è stata quella di difenderci».
Gli agenti delle Volanti hanno il loro bel daffare per capire qualcosa in quella bolgia, per fermare le due fazioni di rumeni che si sono affrontate. «E dire, racconta un poliziotto, che una notte sì e l’altra pure con il pattuglione facciamo sempre tappa in piazza Puccini».