OLGA MUGNAINI
Cronaca

La magia dei lati oscuri. I ragni di Louise Bourgeois all’invasione di Firenze

Un’enorme, e perturbante, scultura in bronzo conquisterà il Museo Novecento e gli Innocenti. Francese, fu una protagonista assoluta dell’arte del XX secolo.

Un enorme ragno in bronzo sta per conquistare il chiostro rinascimentale del Museo Novecento. Ma non è una presenza minacciosa, perchè nella simbologia di Louise Bourgeois il ragno rappresenta la figura materna e come tale portatrice di significati duplici e contrastanti, fra cui il senso di protezione di colei che provvede ai suoi piccoli costruendo una casa e assicurando il cibo. La scultura "Spider Couple", coppia di ragni, è un po’ l’emblema della grande mostra che arriva a Firenze, dedicata a una delle protagoniste assolute dell’arte del XX e XXI secolo, scomparsa nel 2010, nata a Parigi nel 1911 e vissuta a lungo a New York.

Dal 22 giugno al 20 ottobre, l’esposizione si articolerà in doppia sede, al Museo Novecento con "Do Not Abandon Me" e all’Istituto degli Innocenti con "Cell XVIII (Portrait)", presentando quasi cento opere, tra cui molte su carta, tra gouache e disegni, realizzate negli anni duemila oltre a sculture di varie dimensioni, in stoffa, bronzo, marmo e altri materiali. Fra i lavori di maggior impatto ci sarà la coppia di ragni, madre e figlio, una scultura del 2003 che la Bourgeois ha concepito come un’emanazione diretta dal suo corpo, proprio come il ragno tesse la sua tela. Senza sottrarre però l’ombra di una presenza minacciosa e inquietante, espressione di un’ostilità e di un’aggressività di fondo che raccoglie e racchiude esperienze traumatiche provenienti dal profondo dell’inconscio.

La mostra ’Do Not Abandon Me’, voluta dal direttore del Museo Novecento e la cui gestazione risale a sei anni fa, occuperà quasi per intero l’edificio delle Ex Leopoldine, tra le sale al piano terra e al primo piano, il tutto a cura di Philip Larratt-Smith e Sergio Risaliti in collaborazione con The Easton Foundation. Il titolo della mostra fa riferimento alla paura dell’abbandono che Bourgeois ha sempre nutrito e che in questo caso si riferisce alla diade madre-bambino, che costituisce il modello di tutte le relazioni future.

Fra le tante sperimentaazioni, particolare è la collaborazione di Louise Bourgeois con l’artista britannica Tracey Emin (Margate, 1963). In mostra verrà presentata una serie di sedici stampe digitali su tessuto intitolata Do Not Abandon Me (2009-10), nata dall’incontro tra le due artiste. Si tratta di un progetto di grande empatia, che riesce a comunicare i loro linguaggi artistici unici e a creare forti composizioni visive di comprensione e tensione, elevandole a un livello universale. Il complesso degli Innocentiuseo ospiterà "Cell XVIII (Portrait)", un’opera di forte impatto visivo in potente risonanza con la storia e la collezione degli Innocenti, scelta da Philip Larratt-Smith in dialogo con Arabella Natalini, direttrice del Museo degli Innocenti, e Stefania Rispoli, curatrice del Museo Novecento.

Il soggetto racchiuso in Cell XVIII (Portrait) sembra reinterpretare l’iconografia della Madonna della Misericordia, ricorrente in alcune opere tra le più emblematiche della collezione e rappresentative della vocazione di accoglienza dell’Istituzione.

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro