
“Helen Frankenthaler. Dipingere senza regole”, la mostra a Palazzo Strozzi di Firenze
"La mia regola è nessuna regola, e se hai un vero senso dei limiti, allora sei libero di infrangerli". Diceva così Helen Frankenthaler, l’artista americana (1928-2011) che ha attraversato tutto il ventesimo secolo al fianco di Jackson Pollock, Morris Louis, Robert Motherwell (di cui è stata moglie), Kenneth Noland, Mark Rothko, David Smith, Anthony Caro e Anne Truitt. Ma non è stata solo una protagonista dell’espressionismo astratto. Con la sua continua ricerca pittorica è stata artista fondamentale per il passaggio alla “Color Field“, i campi di colore, di cui Rothko è il personaggio più celebre.
A lei dedica un’importante mostra Palazzo Strozzi a Firenze, da oggi al 26 gennaio 2025, dal titolo "Helen Frankenthaler. Dipingere senza regole", curata da Douglas Dreishpoon, direttore dell’Helen Frankenthaler Catalogue Raisonne, con opere della sua produzione tra il 1953 e il 2002 in dialogo con dipinti e sculture di artisti a lei contemporanei.
In mostra grandi tele che raccontano la sua innovativa tecnica “soak-stain“ (imbibizione a macchia), attraverso la quale la Frankenthaler ha segnato in modo indelebile l’evoluzione della pittura moderna, nel segno di un nuovo rapporto tra colore, spazio e forma.
La tecnica prevedeva infatti l’applicazione di vernice diluita distesa orizzontalmente su tele non trattate, creando effetti simili all’acquerello, ma su larga scala e con colori a olio. Frankenthaler applicava la vernice con pennelli o spugne, o direttamente da secchi, lasciando che si espandesse e si mescolasse in modo naturale, creando interazioni cromatiche uniche, segnate da transizioni sfumate e sovrapposizioni traslucide. Il risultato è la capacità di combinare astrazione e poesia, tecnica e immaginazione, controllo e improvvisazione, espandendo la sua pratica al di là dei canoni stabiliti, alla ricerca di una nuova libertà pittorica.
"Siamo entusiasti di presentare l’opera di Helen Frankenthaler in una grande mostra senza precedenti in Italia – afferma Arturo Galansino, direttore della Fondazione Palazzo Strozzi –, permettendo al pubblico di scoprire un’artista fondamentale del XX secolo. Con la sua ricerca innovativa, si è distinta come figura pionieristica nel campo della pittura astratta".
"La dedizione di Helen Frankenthaler alla pittura è stata arricchita dalle sue amicizie con gli artisti – aggiunge il curatore Dreishpoon –, alcuni dei quali sono diventati parte della sua famiglia allargata".