REDAZIONE FIRENZE

La lettera T come tecnica

Da questo libretto, che intende accompagnare i lettori a fare una passeggiata nel bosco misterioso della scrittura, si dovrebbe capire cosa penso di questa parola. Le ormai rare volte che tengo un corso o meglio un laboratorio di scrittura, la prima parola di cui parlo, per bandirla e cacciarla fuori dalla finestra, è proprio questa: "tecnica", ovviamente riferita alla scrittura.

Dico semplicemente che se esistesse una tecnica di scrittura da insegnare e da imparare, in libreria ci sarebbero dei manuali ben dettagliati che darebbero la possibilità a chiunque di scrivere un capolavoro. Ma così non è. Poi trovo spesso gli aspiranti scrittori con un taccuino aperto e una penna, pronti a prendere appunti, che in fin dei conti è un’operazione rassicurante: ascolto, scrivo quello che sento dire, porto a casa e la mia scrittura potrà migliorare. Ma così non è. A quel punto dico che non voglio rassicurarli, come succede in certi corsi – anche famosi – dove si dividono le "lezioni" per argomento: l’incipit, il protagonista, l’antagonista, la trama, i colpi di scene, il finale… e così via.

Inorridisco solo a leggere quella lista, che sembra l’elenco degli ingredienti per fare il minestrone. Ma un romanzo non è un minestrone. Prendete cento capolavori della letteratura mondiale, leggete gli incipit e vediamo se hanno qualcosa in comune da poter "spiegare" a chi vuole scrivere. Se chi frequenta un corso di scrittura sente di essere rassicurato, allora lo stanno ingannando. Non si impara a scrivere a suon di chiacchiere sul "come si fa". E di fatto non si può imparare a scrivere narrativa. Chi è nato con quella attitudine, può maturare. Può sviluppare il proprio spirito critico e riuscire a diventare un lettore di se stesso, ma ci riuscirà con l’allenamento, di cui abbiamo già parlato.

Scrivere, rileggere, correggere, scrivere, rileggere, correggere. I corsi di scrittura possono, con il confronto, funzionare da catalizzatori, possono cioè accelerare il processo di maturazione. Ma nulla più di questo, che a dire il vero non è poco.