Accanto ai monumenti più celebri, ci sono edifici e parchi di Firenze meno noti ma di altrettanto fascino e significato. Un viaggio alla scoperta o riscoperta di questi luoghi di arte e memoria lo propone Giampaolo Trotta nel suo volume "Dalle Murate alle Cascine. Un percorso desueto nel cuore di Firenze", Edizioni Tassinari, offrendo nuove e stimolanti angolazioni.
Si inizia dall’ex chiesa di S. Carlo dei Barnabiti in via S. Agostino, un piccolo gioiello tardobarocco, nato nel Seicento su disegno di Gherardo Silvani e rifatto nel Settecento. Quindi si passa all’ex chiesa dello Spedale dei Mendicanti in piazza Tasso, già monastero dei Camaldolesi, divenuto sede delle Regie Scuole Leopoldine di S. Salvatore e ora di proprietà del Comune. Segue l’ex monastero delle Murate con l’oratorio di S. Maria della Neve, piccola ‘cittadella’ umanistica influenzata dalle teorie di Leon Battista Alberti e dalla filosofia ficiniana, un carcere nell’Ottocento e recuperata ad uso residenziale e polivalente.
Infine, il parco delle Cascine, veduto nella sua progettazione tardosettecentesca elaborata per il Granduca da Giuseppe Manetti come allegoria massonica dalle tenebre alla Luce, sulla falsariga del Flauto magico mozartiano, secondo una maniera antesignana in Toscana, ma vicina ad alcuni parchi francesi e tedeschi dell’epoca. Una parentesi anche alla “cittadella dell’Aria” ossia alla Scuola di Guerra Aerea progettata da Raffaello Fagnoni, capolavoro dell’architettura novecentesca, tra razionalismo e monumentalismo ’italico’ e ’mediterraneo’.