
Beatrice Giunti, pm, tra gli inquirenti si occupa tra l’altro di violenze di genere. Cosa è possibile dire di questa vicenda?
"Nulla sulle indagini se non che la donna era in evidente condizione di inferiorità psicofisica. Non in grado di prestare valido consenso ad atti sessuali. Aveva bevuto già da ore prima dei fatti. Ma questa non è un’attenuante, come invocato da qualcuno. Neppure se avesse provocato, o chiesto..Non era in condizione. E anche se non c’è stato ricorso alla forza fisica: è stata solo afferrata per un braccio".
E’ tanto difficile da capire?
"E’ un concetto che non entra bene nell’opinione pubblica. E va esteso a giovani e giovanissimi. Ci siamo imbattuti in diversi casi di 18-19enni, ragazzi intendo che hanno fatto sesso con ragazzine ubriache. Poi hanno detto ‘ma lei ci stava. Era consenziente’. Non è così".
Torniamo al caso.
"La donna è stata sentita due volte. Non ricordava, non ricorda niente. Solo le facce di un paio di uomini, quelli dai quali presumibilmente è stata violentata. Eppure è stata due ore".
Dov’è al momento?
"E’ tornata in Canada. Non risulta che abbia nominato un avvocato di parte offesa. Come è già accaduto ad altre vittime, ha voglia di dimenticare. Di rinascere. Naturalmente quando sarà il momento le notificheremo gli atti per darle modo di ottenere giustizia".
Dottoressa, il film con il telefonino diffuso via whatsapp: cosa sottintende?
"Una bravata tra amici. Guarda come sono stato bravo a...ci siamo intesi. E poi entra in gioco la cultura degli indagati, la donna considerata consenziente..".
g.sp.