La dinamica interna delle famiglie

Gentile Vichi, esiste un comandamento che dice "onora il padre e la madre", ma questo autorizza i genitori a far pesare sulla loro prole (che non ha chiesto di venire al mondo) un’autorità che essi ritengono di poter esercitare anche con il subdolo mezzo del ricatto morale? Non dovrebbe esserci piuttosto un reciproco rispetto? Noi figli (soprattutto figlie, guardi un po’) siamo tenuti a soccombere per "quieto vivere" e a rassegnarci all’idea di essere al mondo per rimanere prigionieri di una gabbia della quale stento, ancora oggi che ho quasi 50 anni, a comprendere il senso? Secondo lei, come mai non ho voluto avere dei figli? La saluto e la ringrazio per la risposta che vorrà darmi.

Maria Rosa

Gentile Maria Rosa, se c’è un mistero impossibile da decifrare è proprio la "dinamica interna" delle famiglie… composta di stratificazioni storiche, di vissuti ingarbugliati e mai sciolti, di sentimenti inconsapevoli, di invidie, di equilibri complessi e indecifrabili, di debolezze mascherate, di segreti inespressi, di interpretazioni (giuste o sbagliate non ha importanza), di grandi sofferenze dove il torto o la ragione non hanno alcuna importanza, di contrasti che si manifestano con chiarezza ma affondano le radici in momenti "storici" personali seppelliti dal tempo. Altri figli potrebbero dire il contrario, come: "i miei genitori sono stati la mia guida e la mia luce, la forza che mi manda avanti viene dal loro affetto, che ha creato sotto i miei piedi una piattaforma indistruttibile." Chi è cresciuto in una certa famiglia, può fare l’errore di eleggerla a modello universale. È umano ma è sbagliato. È vero che la famiglia è un mondo chiuso, e a volte protetto da leggi non scritte: "i panni sporchi si lavano in famiglia." Mondi chiusi dove si può vivere la bellezza dell’affetto, della condivisione, della solidarietà. Ma dove può anche accadere di vivere la tristezza, l’orrore, la violenza. Nel suo caso, mi sento di dire che la "gabbia", purtroppo, è dentro di lei. L’influenza che sua madre (sta parlando di sua madre, immagino) ha su di lei, portano la firma della figlia, di Maria Rosa: è dentro di lei che si sono formate le sbarre, è dentro di lei che accade quello che lei sente. So che le mie parole le appaiono vuote, e so che ci vuole un lavoro coraggioso e faticoso per sradicare le sbarre. Ma se riuscisse a distruggere quella gabbia immaginaria, che nessuno ha innalzato se non lei stessa… Ecco, allora ogni influenza esterna cesserebbe, e lei finalmente potrebbe capire quali sono i suoi veri sentimenti verso sua madre, potrebbe vedere i suoi limiti, potrebbe considerarla finalmente una persona in carne e ossa, e non più una dea malvagia… e magari sarebbe libera anche di volerle bene.

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