La città dei diritti Firenze illumina "Serve un ottimismo consapevole"

La comunità come incubatore di progetti di inclusione e di rinascita nel segno del valore della diversità. Gli interventi del sindaco Nardella e del governatore Giani. L’attrice Nanni: "Fuggiamo dagli stereotipi"

Migration

di Lisa Ciardi

Da Firenze e dalla Toscana un messaggio di inclusione e di apertura alle diversità. Lo hanno ribadito il sindaco di Firenze Dario Nardella e il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, salutando il pubblico del "Dream Time" di Luce! insieme alla direttrice di Qn, La Nazione, Il Resto del Carlino, il Giorno, Agnese Pini, ieri nel Salone dei Cinquecento di Firenze.

Fra gli interventi istituzionali anche quello del ministro della Difesa, Guido Crosetto, che ha parlato della difficoltà di perseguire e mantenere la pace e dell’importanza di "recuperare spazi per la ragione e l’umanità, sottraendoli al buio grazie alla luce, come è accaduto in passato con la democrazia, che è stata conquistata un passo alla volta".

"Quello che lanciate oggi è un messaggio molto bello e positivo – ha detto il sindaco Nardella – A me questa festa piace perché parla di persone. Di donne e di uomini. Abbiamo bisogno di rimettere l’uomo al centro dell’economia, dell’ambiente, della società ed è appunto quello che fa Luce!, raccontando ogni giorno storie di persone. Sono felice che abbiate trovato il tempo di farlo, perché per un giornale non deve essere facile, viste le urgenze della cronaca e dell’attualità. Significa che c’è veramente voglia di farlo e questo è importante".

Sempre il sindaco ha sottolineato il ruolo che le città possono avere in un percorso di inclusione. "Le città sono veri e propri laboratori – ha detto – che non rinunciano alla loro identità ma che si aprono alle diversità. Qualcuno diceva che le città sarebbero morte con la pandemia, invece sono incredibilmente rinate, più vivaci di prima. Pensiamo al turismo, ma anche alle attività economiche, culturali e commerciali. Abbiamo bisogno di speranza, ma non in modo banale. Serve un ottimismo consapevole e devo dire che la pandemia in questo ha aiutato".

"Sono onorato dal fatto che siate qua – ha detto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani – anche perché il Salone dei Cinquecento significa molto per tutti noi. È stato ed è il centro della vita politica e amministrativa di Firenze, ma su queste pareti si racconta la storia di tutta la Toscana. Infine, per sei anni, Montecitorio è stato qui. La Toscana è terra di diritti e questo valore si esprime anche attraverso ciò che fa Luce!. I diritti, in questo momento, vengono troppo spesso calpestati e messi in discussione in tante parti del pianeta: dalla Toscana siamo e vogliamo continuare ad essere molto attenti a questi temi e lo abbiamo fatto anche in questi giorni con tante iniziative dedicate alle donne, alla parità di genere, alla lotta alle violenze. Per tutti questi motivi auguro tanta luce a Luce!".

Di diritti e stereotipi ha parlato l’attrice fiorentina Gaia Nanni, confrontandosi sul palco con il cantautore Lodo Guenzi. "In questi giorni abbiamo raccolto tanti modi di dire e stereotipi sulle donne – ha detto Gaia Nanni – a volte diffusi dalle stesse donne. Fra tutte le frasi che ho sentito, quella che mi ha colpito di più e che mi sta più a cuore è ’mamma mi hanno detto che non vado bene’. Mi chiedo: ma non andiamo bene rispetto a cosa? A chi dobbiamo adeguarci e perché? Anche in tv i personaggi femminili sono spesso stereotipati. E quando si vuol rappresentare una donna di 50 anni si sceglie un’attrice di 40, mentre per interpretare un cinquantenne si opta tranquillamente un attore della stessa età. Ricordo che una volta fui criticata a un casting perché mi ero presentata avendo 30 anni per interpretare il ruolo della mamma di un 12enne. Volevano una venticinquenne: come se in Italia si diventasse mamme a 13 anni!".

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro