
I tre protagonisti: Aldo Cazzullo, Giovanna Famulari e Moni Ovadia
Firenze, 24 giugno 2024 – "Mi piace partire dalla Toscana, è la patria morale degli italiani. Moni Ovadia ha il fisico giusto per interpretare Dio, io sono il narratore. E la musica, con Giovanna Famulari, ha un ruolo importantissimo".
Così Aldo Cazzullo presenta il nuovo spettacolo teatrale ’Il romanzo della Bibbia’ che debutterà, in prima nazionale, il 25 giugno (ore 21,15) al Teatro Puccini di Firenze, nell’ambito della 77esima Estate Fiorentina, in collaborazione con il Teatro Puccini di Firenze. Lo spettacolo in un primo tempo era stato fissato al Teatro Romano di Fiesole. Poi il maltempo di questi giorni ha portato a uno spostamento della location.
Cazzullo, continua la collaborazione con Ovadia. E dopo aver affrontato una figura come quella di Benito Mussolini, nello spettacolo ’Il duce delinquente’, adesso affrontare il ’libro dei libri’...
"Alla Bibbia ho dedicato il mio prossimo libro in uscita fine settembre, ’Il Dio dei nostri padri’, in qualche modo lo anticipo con questo spettacolo teatrale".
Perché proprio la Bibbia?
"Perché è una storia universale che fa parte di noi, indipendentemente dalla fede. E contemporaneamente è un grande romanzo: è l’infanzia dell’umanità, l’autobiografia di Dio. Nello spettacolo, attraverso la narrazione e la musica, raccontiamo questa storia partendo proprio dalla Creazione, quindi Caino e Abele, Adamo ed Eva, Abramo, Isacco, la storia di Giuseppe. E poi Mosè, la liberazione dall’Egitto, Davide e Golia, il passaggio del Mar rosso e i Dieci comandamenti".
La storia della Bibbia è anche un racconto di donne...
"Assolutamente sì. E nello spettacolo ci sono grandi matriarche come la vedova Giuditta, ricca, bella, giovane e di indiscussa virtù ma anche Ester, figura caratterizzata dalla sua fede, dal suo coraggio, dal suo patriottismo, dalla sua prudenza e dalla sua risolutezza. Raccontiamo anche la storia di Susanna, una donna estremamente moderna che fa condannare i suoi ’stalker’".
Quanto è attuale la Bibbia?
"Estremamente attuale, alcune pagine riguardano le violenze sessuali e addirittura l’incenso. Poi ci sono dei passaggi che oggi ci mettono in difficoltà. I Filistei sono gli avi dei Palestinesi: Sansone, catturato da loro, viene portato a Gaza e lì abbatte il tempio, il noto passaggio “muoia Sansone con tutti i Filistei“. Nel Sinai, davanti al Mar Rosso, 3mila anni fa un esercito egiziano si fronteggia con Israele. Due millenni dopo, la Guerra dei sei giorni, la Guerra del Kippur e oggi sappiamo tutti cosa sta accadendo in Medioriente".
Quale è il suo rapporto con la Bibbia?
"Ho cominciato a rileggere la Bibbia al capezzale di mio padre che è venuto a mancare qualche mese fa. E ho ripensato al fatto che le generazioni dei miei genitori, ma anche dei nonni, non si ponevano il problema dell’esistenza di Dio, per loro era cerca, scontata. E leggevano la Bibbia, anche il latino. Noi, invece, abbiamo un po’ rimosso la questione di Dio e la Bibbia non la leggiamo quasi più. Ma sbagliamo perché è un libro straordinario che contiene le radici dell’Occidente".
Barbara Berti