"La battaglia primaria è contro i nazionalismi". E niente sfida con Nardella

Nicola Zingaretti, candidato dem per le Europee, combatte i nazionalismi a Bruxelles per un'Europa più forte e umana. Investire nel centro per un'Italia unita. No alla sfida con Nardella, ma all'unità per valori comuni. Toscana modello di benessere e collaborazione pubblico-privato. Pd ottimista sul 20%. Zingaretti sostiene i referendum della Cgil.

Nicola Zingaretti, è iniziata la corsa per le Europee. Ai giovani dem sta ripetendo: “Combattiamo i nazionalismi a Bruxelles”. È la battaglia primaria?

"Sì. Per la prima volta lo scontro non è tra due idee diverse di Europa. Ma tra noi che la vogliamo cambiare e la destra nazionalista che la vuole distruggere. Per l’Italia e non solo sarebbe un disastro: soli, meno protetti e più fragili".

Lei lotta per un’Europa più forte e più umana. Perché adesso è debole e non vicina ai diritti?

"L’Europa è vicina alle persone quando è guidata dai progressisti. Con Next Generation Eu abbiamo portato in Italia 270 miliardi per lavoro, sanità, diritto allo studio, transizione energetica, infrastrutture e innovazione delle imprese. L’Europa è assente in molti campi, a partire dalla politica estera, ma la colpa è di chi non vuole l’Europa forte, della destra nazionalista".

E’ candidato dem nella maxi circoscrizione Italia centrale (Lazio, Toscana, Umbria e Marche). Crede che questa maxi regione di mezzo abbia bisogno di maggiore attenzione?

"Investire nel centro non aiuta solo noi che ci viviamo ma aiuta tutta l’Italia. L’Italia unita è l’unica dimensione che abbiamo per contare in Europa e nel mondo, l’opposto delle follie della destra che, con l’autonomia differenziata, vuole disgregare il Paese. Dobbiamo competere con Paesi e sistemi produttivi che hanno oltre un miliardo di abitanti. Dividerci è follia".

Lei e Nardella: sfida per chi prenderà più preferenze o alleanza strategica?

"Non c’è proprio l’ombra di una sfida. Combattiamo uniti per valori, programmi e idee comuni. Tutta la squadra dei candidati del Pd è impegnata nelle quattro regioni per il massimo contributo. Anche la campagna elettorale si fa così, dando forza al noi e non all’io".

Se le dico Toscana... due aspetti positivi e due da migliorare.

"La Toscana è un modello italiano, e non solo, di attenzione al benessere della persona e della natura. Questo è il vero punto di forza. Non a caso qui si realizza quella necessaria collaborazione tra pubblico e privato che permette di utilizzare i fondi europei per lo scopo per cui nascono: essere uno strumento di inclusione sociale, economica e territoriale. Ma ci sono ancora tante sfide da affrontare su cui dobbiamo conquistarci uno spazio in Europa: dalla nuova economia legata alla transizione ecologica, alle opportunità che possono nascere da un corretto utilizzo dell’Intelligenza artificiale".

Il Pd ondeggia sul 20%. Come finirà?

"Sono ottimista. Il Pd, grazie alla segretaria Schlein, risulterà la forza di gran lunga più votata tra le opposizioni in Italia e tra le delegazioni più grandi del gruppo del Pse in Europa".

Lei ha firmato i 4 referendum della Cgil.

"Sono sempre d’accordo con l’utilizzo del referendum quando si tratta di questioni che impattano direttamente sulla vita delle persone. Per questo credo sia giusto che gli italiani abbiano l’opportunità di esprimersi".

Luigi Caroppo