La banda dei furti in trasferta. Ecco gli autori dei raid in collina

Da un appartamento di Firenze partivano ogni giorno per saccheggiare ville del Chianti e della Valdelsa. Sono tre albanesi, due dei quali ancora irreperibili. Nell’auto un doppiofondo per nascondere la refurtiva

Raid dei ladri (foto d’archivio)

Raid dei ladri (foto d’archivio)

Firenze, 14 gennaio 2021 - Dalla loro base, l’appartamento di un amico di via Ciseri, all’Isolotto, partivano ogni giorno con destinazione le colline intorno a Firenze. Impruneta, San Casciano, fino a Tavarnelle e Barberino Valdelsa con un unico obiettivo: saccheggiare appartamenti, villette e villoni.

La loro specialità. Non sempre sono riu sciti nei loro intenti, perché "disturbati" dall’arrivo di qualcuno o dalla sirena di un impianto di allarme, ma hanno sovente fatto ugualmente danni. Ma le tracce, oltre ai dispiaceri, lasciate nei loro colpi, hanno permesso agli investigatori della squadra mobile della questura di Firenze di individuarli. Il pm Leopoldo De Gregorio ha chiesto la misura di custodia cautelare in carcere e il gip, Pier Giorgio Ponticelli, gliel’ha concessa. Anche se due dei tre componenti della batteria, sono al momento irreperibili. Si tratta di albanesi, tra i 25 e i 27 anni, arrivati appositamente dalla provincia di Caserta per far razzie.

Erano a Firenze la sera del 9 novembre: la polizia li intercettò al benzinaio di via Antonio del Pollaiolo e s’insospettì per il loro atteggiamento: alla vista di una volante, il conducente della loro auto, una Peugeot 207, spense le luci e si nascose nel parcheggio della stazione di servizio. Il terzo passeggero si era disteso sul sedile posteriore per evitare di farsi vedere. Da quel controllo, è cominciata l’indagine. Già, perché nella tasca del giubbotto di uno dei tre c’erano tre anelli e un paio di orecchini, che erano spariti durante due furti messi a segno poco prima all’Impruneta.

La polizia ha quindi ricostruito ogni loro mossa. I tre, partiti dalla Campania, si erano riuniti a Firenze il 2 novembre. A giudicare dai loro movimenti, ricostruiti grazie alle celle telefoniche agganciate dai loro smartphone, si erano mossi sul territorio in una sorta di perlustrazione dei possibili obiettivi tra il pomeriggio e la sera. Le razzie, accertate dagli inquirenti, si collocano il 6 novembre a Tavarnelle e Barberino, il giorno successivo nel territorio di San Casciano, e il 9, come detto, a Impruneta, zona Ugolino. Non tutti i furti sono andati a segno. Quando la banda è riuscita a entrare nelle case, è riuscita ad arraffare monili in oro e altri oggetti preziosi, dopo aver forzato serrande o rotto finestre.

Il giorno successivo al controllo alla stazione di servizio di via del Pollaiolo, si erano rimessi in marcia, direzione sud. Forse avevano in mente ancora furti in Toscana, ma dopo un altro controllo della Polstrada di Battifolle, in prossimità di Arezzo (durante il quale il quale sono stati scoperti dei doppifondi nei sedili, risultati però vuoti) hanno fatto definitivamente ritorno a sud. E da lì, due dei tre, fiutato il pericolo di un’indagine a loro carico, hanno deciso di rendersi irreperibili. In manette, per ora, è finito Jurgen Kazani, 25 anni. Ma gli inquirenti confidano di arrivare presto a rintracciare anche i suoi due connazionali e complici.  

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