ANTONIO PASSANESE
Cronaca

Dalle keybox... al keycafe. A Firenze il check in ora si fa al supermercato

All’ingresso del Carrefour di via Carducci istallate nuove smartbox portachiavi. Alcuni host aggirano ancora il divieto del riconoscimento di persona degli ospiti

Nella foto, il Keycafe istallato all’ingresso del supermercato Carrefour di via Carducci

Nella foto, il Keycafe istallato all’ingresso del supermercato Carrefour di via Carducci

Firenze, 13 marzo 2025 – La nuova (e illegale) frontiera del self check-in, a Firenze, si chiama Keycafe. Diversi gli host che si stanno servendo di questa nuova modalità per consegnare le chiavi agli ospiti senza eseguire, come prescrive l’articolo 104 del Testo unico di pubblica sicurezza e come confermato dalle numerose circolari – inviate dal Viminale alle questure e alle Prefetture di tutta Italia – il riconoscimento ’de visu’ degli ospiti. Nel capoluogo ne è stata installata una, con una ventina di cassette portachiavi, in via Carducci, in un’area di pertinenza del supermercato Carrefour.

E su questo caso, il comitato Salviamo Firenze, lunedì, presenterà un esposto negli uffici della Polizia di Stato in via Zara affinché identifichi e sanzioni i responsabili. Il Keycafe permette ai ’guest’ di effettuare il check-in automatico 24 ore su 24, 7 giorni su 7, senza necessariamente incontrare di persona l’host. Ma come funziona la nuova smart box? Tre i passaggi per attivate il nuovo sistema. Il proprietario di casa, per usufruire del servizio (che ha un costo annuo di 350 euro) dovrà innanzitutto registrarsi alla piattaforma che, per ogni check-in, genererà un codice da inviare all’ospite con anche la posizione della Keycafe più vicina all’appartamento. Infine, basterà avvicinare il proprio smarthphone a un display per far aprire il contenitore dove sono custodite le chiavi (per la restituzione bisognerà seguire la stessa procedura).

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Tre le smart box disponibili sul mercato: da 9, 18 e 42 contenitori con un prezzo che varia tra i 599 e i 1.699 euro. “Il sistema avanzato di gestione delle chiavi di Keycafe – si legge sul sito dell’azienda che le commercializza – offre proprio questo: un modo semplice, comodo ed efficiente per gestire l’accesso alla proprietà. La nostra soluzione all’avanguardia non solo aumenta l’attrattiva delle tue proprietà, ma migliora anche l’esperienza complessiva degli ospiti”.

Per Salviamo Firenze, il nuovo metodo è “l’ennesima dimostrazione che non basta rimuovere le keybox ma servono controlli per impedire e sanzionare il self chek-in. La presenza di un sistema come questo in un esercizio commerciale dimostra il senso di impunità che si respira in città”. E a proposito delle cassette portachiavi – divenute illegali dal 25 gennaio scorso – da Palazzo Vecchio si fa sapere che a ieri la Polizia municipale ne ha rimosse 135 in oltre duecento strade del centro storico, tra Porta Romana e piazza Libertà. Ora sono rimaste da ’battere’ le strade minori: e ieri l’altro, in zona Costa San Giorgio, per la prima volta ne sono state trovate e sequestarte meno di 15 (11 per la precisione), “segno che siamo alle ultime rimanenze. Dall’inizio dell’attività di rimozione, solo in un caso è stata trovata (e rimossa) una nuova keybox rispetto a quanto censito al momento dell’entrata in vigore del divieto”.

Infine, va segnalata la spasmodica ricerca, da parte delle agenzie che gestiscono gli affitti brevi, di una nuova figura, quella del ’checkinista’, a cui viene offerto un contratto e 1.300 euro netti al mese.