Kata, sette mesi dopo "Dinamiche criminali dietro al rapimento". La mamma: ’Fatela tornare’

"Ci sono giunte numerose segnalazione di avvistamento, ma nessun riscontro positivo", dice il procuratore capo Spiezia. Restano indagati i due zii. Il legale: "Non c’è niente contro di loro".

Kata, sette mesi dopo  "Dinamiche criminali dietro al rapimento". La mamma: ’Fatela tornare’

Kata, sette mesi dopo "Dinamiche criminali dietro al rapimento". La mamma: ’Fatela tornare’

FIRENZE

Ne è passato un altro. E sono sette i mesi senza notizie di Kata, la bambina di cinque anni scomparsa il 10 giugno scorso dall’hotel Astor di via Maragliano. Il caso resta sotto i riflettori, rinvigorito, almeno mediaticamente, dall’ultima delle tante piste battute in questi mesi: l’ipotesi che la piccola sia stata vittima di una ritorsione nei confronti della famiglia Chicclo-Alvarez perché uno dei suoi componenti si sarebbe macchiato di un abuso su un’altra ragazzina, nel contesto del tumultuoso hotel occupato, da poco dissequestrato e restituito alla proprietà.

E’ la pista giusta? La procura non risponde direttamente ma ribadisce "che proseguono le indagini relative al sequestro di persona a scopo di estorsione" e che "le attività investigative vengono tuttora svolte senza tralasciare alcuna pista, sia in ambito nazionale che nel più ampio contesto internazionale, anche con richieste di assistenza internazionale in corso di svolgimento".

Secondo gli inquirenti, guidati da Filippo Spiezia, "le indagini, in particolare, sono finalizzate a ricostruire in dettaglio gli ultimi movimenti della piccola Mia Kataleya e di tutti gli occupanti censiti all’interno della struttura ricettiva occupata, prevalentemente, da persone di nazionalità peruviana e rumena".

"Si stanno altresì vagliando tutte le fonti di prova, incluse le numerose segnalazioni di avvistamento della piccola Mia Kataleya pervenute sia dall’Italia che dall’estero, che finora non hanno sortito esiti positivi. Il tutto è finalizzato ad acquisire elementi probanti sui presunti autori del reato e a ricostruire il contesto nella quale è maturato il sequestro di persona di Mia Kataleya Chicclo Alvarez, incluse le dinamiche criminali eventualmente sottese".

Al momento, per il sequestro della bambina, gli indagati "noti" sono i due zii: quello paterno, Marlon Edgar Chicclo, e il fratello della mamma, Abel Argenis Alvarez Vasquez, indagato anche nel filone del racket delle stanze dell’hotel occupato. "Abel continua ad essere formalmente indagato nell’ambito del procedimento instaurato per la sparizione della bambina ma per quanto ci riguarda si tratta sempre e soltanto di un atto dovuto niente di più", replica il suo legale, l’avvocato Elisa Baldocci. Che aggiunge: "Le indagini si stanno muovendo in più direzioni ovviamente noi speriamo sempre che si arrivi ad una svolta decisiva che possa riportare a casa dalla sua famiglia la piccola Kata". Recentemente Abel ha lasciato Sollicciano e si trova ai domiciliari.

Ma ormai da diverse settimane è invece rientrato in carcere (si ritrova recluso nella casa circondariale di Prato) il padre della bambina, Miguel Angel (per altri fatti). Ma se l’ultima pista della vendetta per uno stupro diventasse più consistente, si potrebbe aprire nuovi, inquietanti, scenari. Ieri, la mamma di Kata ha ripetuto il suo appello affinché si rompa il muro di "omertà e silenzio" che avvolge questa vicenda da sette mesi. E ha ribadito: "Sento che è viva, ridatemi mia figlia, tra poco sarà il suo compleanno".

ste.bro.