EMANUELE BALDI
Cronaca

Italia Viva deride la festa dell’Unità: "La loro serata clou? Con un liberale..."

Sulle chat bersagliati i dem. Intanto qualcuno nel centrosinistra pensa a un civico

Italia Viva deride la festa dell’Unità: "La loro serata clou? Con un liberale..."

Italia Viva deride la festa dell’Unità: "La loro serata clou? Con un liberale..."

"Alla festa dell’Unità di San Bartolo a Cintoia è arrivata la gente con i suv da via Bolognese. Tutti per ascoltare Carlo Calenda. E quelli sono pure contenti...".

Testo più o meno fedele estrapolato da una delle tante chat dei colonnelli renziani fiorentini che – con sarcasmo parzialmente intinto nell’inchiostro digitale della beffa monicelliana – da un paio di giorni, da quando cioè il leader di Azione ha fatto il mattatore alla serata dem della pasta fresca al cinghiale o al gorgonzola, prendono più o meno bonariamente in giro i ’cugini’ del Pd, alleati in Palazzo Vecchio chissà ancora per quanto dopo lo strappo sulla delibera degli affitti brevi.

"Hanno chiamato Calenda pensando di fare un dispetto a Renzi, ma è stato l’ennesimo bommerang del Pd, – dicono dal quartier generale di Italia Viva – E certo non può che suscitare ilarità il fatto che la serata di maggior successo di una festa dell’Unità, che non è che un pallidissimo ricordo di quelle che venivano organizzate una volta a Firenze, sia quella a cui ha preso parte il leader di un altro partito, Azione appunto, fino a poco tempo fa alleato di Renzi...".

Insomma l’intesa tra dem e Italia Viva in vista delle comunali del 2024 – che vedono sempre in pole il centrosinistra ma sono comunque assai più incerte rispetto al passato con un Pd cagionevole che brancola con la spada di Damocle di Renzi e del suo potenziale 15% di voti in città sulla testa e un centrodestra (Schimdt candidato, o meno) che ha il vento il poppa del governo nazionale – appare ancora piuttosto complicata.

La chiamata di Calenda alla festa dem ha fatto stizzire e non poco Matteo Renzi che comunque resta ancora dietro le quinte pur non perdendo occasione per assestare quando può un gancio all’ex amico Dario Nardella il quale a ora tiene ufficialmente il punto sull’assessore al sociale Sara Funaro come candidata sindaco (invisa a IV) ma, a detta dei ben informati, starebbe anche giocando su altri tavoli. Il nome di un candidato civico di spessore potrebbe rappresentare alla fine un punto di caduta in grado di mettere tutti più o meno d’accordo. L’assessore regionale Monia Monni, area Elly, non sarebbe un nome tramontato anche perché non malvista da Renzi. Ma per ora sono tutte ipotesi. Come quella che, secondo alcuni, vorrebbe l’assessore all’ambiente Andrea Giorgio – spesso in contatto con lo stesso Renzi – come possibile aspirante candidato in grado di far conciliare l’area schleiniana del Pd con Italia Viva. Suggestioni? Per alcuni Giorgio ci avrebbe fatto un pensiero.