La tragedia al centro sportivo. Alessio, 21 anni, si è accasciato al suolo ed è morto

Dramma al tennis club di Calenzano. Alessio Carmagnini si è accasciato al suolo, inutile la rianimazione con il defibrillatore

Alessio Carmagnini (Germogli)

Alessio Carmagnini (Germogli)

Firenze, 19 febbraio 2019 - Si è accasciato improvvisamente su un vialetto nell’impianto sportivo che era, un po’, la sua seconda casa. Alessio Carmagnini, 21 anni appena, è morto ieri pomeriggio all’interno del centro sportivo «Professione tennis» in via di Le Prata a Calenzano. A nulla, purtroppo, sono valsi i tentativi di rianimazione messi in atto per più di un’ora per cercare di salvarlo.

Alessio era un maestro di tennis Uisp all’interno della struttura che frequentava fin da quando era molto piccolo (prima nella vecchia sede e poi in quella nuova inaugurata nel 2015). Ieri poco prima delle 16 era andato all’interno di un campo coperto per una comunicazione a un atleta che si stava allenando. Poi è uscito ed ha imboccato un vialetto per raggiungere il campo dove, poco dopo, avrebbe dovuto tenere una lezione. Ma non è giunto a destinazione perché è crollato pesantemente a terra.

A trovarlo, esanime sul selciato, è stata una signora che, in comprensibile stato di choc, ha avvertito immediatamente gli altri maestri presenti in quel momento: tutti si sono attivati iniziando il messaggio cardiaco e utilizzando anche il defibrillatore. Nel frattempo, alle 16.12, è scattata anche la richiesta di intervento al 118 che ha inviato i mezzi di soccorso in zona. In pochi minuti è giunta sul posto l’ambulanza infermieristica della Misericordia di Calenzano con l’equipaggio che ha proseguito le manovre di rianimazione con tutti i mezzi possibili cercando, in ogni modo, di strappare il ragazzo alla morte. La squadra è stata poi affiancata da una medicalizzata della Pubblica Assistenza di Campi Bisenzio e il soccorso, disperato, è proseguito per oltre un’ora: alla fine però tutti si sono dovuti arrendere. Per cercare di trasportare più velocemente il giovane in ospedale era stato anche attivato l’elisoccorso Pegaso che sarebbe dovuto atterrate all’interno dell’impianto ma poi la chiamata è stata annullata: per Alessio infatti non c’era più niente da fare ed i soccorritori hanno dovuto arrendersi.

Il malore che aveva colpito il giovane maestro era stato infatti talmente devastante da rendere purtroppo inutile ogni tentativo di soccorso. Così la disperazione, tra i presenti al centro in quel momento, è letteralmente straripata. Sul posto sono arrivati anche i carabinieri della stazione di Calenzano e della Compagnia di Signa e il magistrato di turno. Nel tardo pomeriggio, dopo tutti i passaggi richiesti, la salma è stata trasportata a Medicina legale a Careggi: non si sa al momento se sarà sottoposta a un esame autoptico o a un solo esame esterno.

Le cause della morte dovranno comunque essere chiarite: Alessio era un atleta molto attento, che giocava a tennis da una vita e soprattutto si sottoponeva a tutti gli esami e controlli necessari. L’ultima visita di idoneità sportiva cui si era sottoposto risale appena a fine gennaio, poco più di quindici giorni fa. Ci sarà tempo però, ora rimane lo strazio per una perdita troppo grande: ieri istruttori, allievi, semplici frequentatori del centro erano tutti stretti in un abbraccio e incapaci di trattenere le lacrime. Tutti a ricordare quel ragazzone simpatico, solare, che viveva a Carraia ed era benvoluto da tutti, non solo da chi apprezzava le sue doti come insegnante ma anche da chi, semplicemente, lo incrociava al centro tennis. «Professione tennis» rimarrà chiusa per tre giorni in segno di lutto per Alessio interrompendo tutte le attività, poi ci sarà modo per ricordarlo degnamente. Ora è solo il tempo delle lacrime.

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