
Irruzione nella sede invalidi Tutto distrutto, senza motivo
di Manuela Plastina
Quando il 2 mattina Daniele Bruschetini è andato ad aprire come tutti i giorni la stanza dove ha sede l’Anmic, di cui è coordinatore per il Valdarno fiorentino, non è neanche riuscito ad entrare. "Ho girato le due mandate di chiave, ma la porta faceva resistenza. Qualcosa all’interno della stanza la bloccava". E questa "cosa" era un atto vandalico assurdo, incivile, di una violenza inspiegabile. Qualcuno, sicuramente più persone, nella notte sono riuscite a introdursi nelle stanze comunali in piazza Salvo d’Acquisto 45 a Figline, ormai da 20 anni in comodato d’uso all’associazione che si occupa a livello di volontariato dei mutilati e invalidi civili. Da un’altra stanza attigua scardinando ben due porte si sono introdotti nella sede di Anmic, che conta nella zona 300 soci. Hanno devastato tutto: "Hanno sbattuto in terra distruggendoli due computer e tre stampanti – riferisce sconvolto Bruschetini –. Con un ferro hanno distrutto i vetri delle fotocopiatrici e sparso dappertutto l’inchiostro dei toner. Hanno rotto i tavoli, buttato giù tutti i faldoni con le certificazioni degli utenti. Hanno distrutto tutto ciò che potevano, con una violenza inaudita".
Non hanno rubato niente, anche perché niente c’è da rubare nella sede di un’associazione che vive di puro volontariato. Hanno però sporcato ovunque, lasciando anche segni di tabacco o forse di altro tipo di fumo.
E non è bastato. Tre giorni fa "sono rientrati. Ne sono sicuro – dice Bruschetini – perché ho trovato altre cose spostate e bottiglie d’acqua consumate". Nessun sospetto: "Nessuno può avercela con noi, mai avuto problemi con nessuno".
Saranno i carabinieri, a cui il coordinatore Anmic ha presentato denuncia per poi integrarla dopo la seconda "incursione", a cercare i responsabili di un atto così vile, magari anche grazie alle scritte trovate su pareti e tavoli. Nella piazza una telecamera di videosorveglianza privata potrebbe aver ripreso in volto i vandali. Anmic è sconvolta da quanto avvenuto. "E’ una violenza gratuita, inaudita, sia materiale perché non sappiamo come ripartire, ma soprattutto morale. Facciamo solo del bene, aiutiamo gli invalidi in tutte le pratiche e nella ricerca di un lavoro. Perché farci questo?".