ERIKA PONTINI
Cronaca

Indagine Dda: 9 indagati per riciclaggio e associazione per delinquere a Firenze

Nove indagati, tra cui l'ex portiere Taglialatela, coinvolti in un'inchiesta su riciclaggio e appropriazione indebita in ristoranti a Firenze. Associazione per delinquere svelata dalla guardia di finanza.

e Stefano Brogioni

Nove indagati, tra cui l’ex portiere di Fiorentina e Napoli Giuseppe Taglialatela, 55 anni, ora presidente dell’Ischia calcio e Alessandro Bigi, fiorentino di 49 anni, ritenuto una delle menti dell’associazione insieme all’albanese Eluert Kamami 40 anni; otto ristoranti nel centro storico di Firenze perquisiti e un’inchiesta della Dda, in collaborazione con la Spak anticorruzione albanese, per associazione per delinquere (non per Taglialatela), riciclaggio, autoriciclaggio e appropriazione indebita destinata a fare parecchio rumore.

Perché l’indagine della guardia di finanza, coordinata dal procuratore Filippo Spiezia, dal procuratore aggiunto Luca Tescaroli e dal pm Christine Von Borries porta alla luce il dietro le quinte inquietante di un numero cospicuo di ristoranti in mano ad una compagine albanese che li utilizzava come cassaforte per fare il nero da reinvestire nell’acquisto di altri locali. Bastava non battere gli scontrini e il cash lievitava. E’ ’bastato’ poi incrociare i dati fiscali sulla solidità economica di Kamami e Bigi (10 anni fa 20mila euro lordi all’anno dichiarati), attaccare i telefoni e piazzare cimici in auto e al ristorante e le fiamme gialle hanno depositato l’informativa finale che ha dato il via all’operazione.

In tutto gli inquirenti ritengono che il gruppo sia riuscito ad acquistare dal 2012 ad oggi 31 ristoranti, la maggior parte nel centro di Firenze, due alberghi, attività di noleggio auto e di produzione di birra per qualcosa come 13 milioni e mezzo di euro. In particolare i finanzieri hanno bussato alla porta dell’Ischia calcio e dei ristoranti il Cavallino in piazza della Signoria - ritenuta una sorta di base dove far confluire il denaro in nero -, Trattoria Giovanni, La Bistecca Osteria Fiorentina, Ponte Vecchio, Bisteccheria Santa Croce, Trattoria de Pitti, Osteria Lungarno e Orcagna, la maggior parte facenti capo direttamente o attraverso società amministrate da Kamami o da Bigi. Secondo la ricostruzione accusatoria Kamami e Bigi avrebbero costituito un’associazione per delinquere a Firenze fornendo i luoghi dove accumulare le somme distratte via via dai locali, facendo uscire in nero denaro contante dalle attività. Al momento i finanzieri ritengono che il gruppo abbia drenato qualcosa come un milione e mezzo di euro.

Soldi che poi sarebbero serviti, almeno in parte, per pagare in nero i dipendenti dei locali e il restante per reinvestirlo nell’acquisto di attività di ristorazione nel centro di Firenze. Ma i capi dell’organizzazione - Kamami e Bigi secondo gli inquirenti - acquistavano anche beni di lusso: nel carnet degli investigatori figurano tre Ferrari (una comprata per 270mila euro di cui la metà in bigliettoni), gioielli, lingotti d’oro e diamanti. I contanti in nero sarebbero serviti - secondo l’accusa - per acquistare altri locali tra Firenze, Forte dei Marmi e Bagno a Ripoli. Con la stessa modalità avrebbero acquistato tra il dicembre 2023 e il maggio 2024 il 50 per cento delle quote dell’Ischia Calcio al prezzo formale di 9mila euro e rotti, consegnando invece 100mila a Taglialatela, legale rappresentante della società. Il portiere ischitano deve anche rispondere di emissione di fatture per operazioni inesistenti in relazione alle sponsorizzazioni fittizie, almeno in parte: fatture per circa 80 mila euro emesse dall’Ischia calcio nei confronti di una società, la Miriade di Napoli. Presunti reati scoperti ascoltandolo mentre parlava al telefono.