Incubo fuori sede "Borse di studio da prorogare"

Appello degli studenti rimasti indietro causa virus "Necessario far slittare la scadenza al 15 giugno"

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di Elettra Gullè

"Chiediamo la proroga della scadenza delle borse di studio semestrali fino al 15 giugno prossimo. Se poi non ce la faremo a laurearci in tempo, pagheremo in qualche modo l’affitto. Dato che l’anno accademico è stato prorogato, non capiamo perchè dobbiamo essere penalizzati". Sono un centinaio gli studenti fuori sede che si appellano alla Regione Toscana ed al Dsu. Hanno anche lanciato una petizione su change.org che fino a ieri era stata firmata da 150 persone. "Il decreto milleproroghe - spiega Gaetano Arezzo, ragusano, laureando in Relazioni internazionali, - ha spostato l’ultimo appello di laurea dell’anno accademico 2019-2020 al 15 giugno. Pertanto, fino a quella data noi studenti ormai alla fine del percorso risultiamo perfettamente in pari. Peccato però che non si sia pensato ai vincitori di borsa di studio semestrale come me. Il Dsu ci permette di usufruire dei servizi alloggio e mensa a titolo gratuito fino al 31 marzo. E dopo? Moltissimi di noi saranno costretti a tornare a casa e, quindi, a rinunciare a tutti quei servizi, biblioteche in primis, indispensabili per terminare la tesi". Gli studenti hanno scritto al Dsu Toscana ed all’assessore regionale Alessandra Nardini. "Abbiamo avuto due risposte dal Dsu - dicono i ragazzi -: Ci viene detto che dal primo aprile, se vogliamo restare nelle residenze, dovremo pagare 250 euro al mese, oltre al servizio mensa". Una cifra insostenibile per questi giovani, che adesso non riescono neppure a trovare un lavoretto come camerieri. Va detto poi che molti di loro non sono riusciti a laurearsi questo mese perchè hanno avuto grossissimi problemi di connessione all’interno delle case dello studente. Come dire: oltre al danno, la beffa.

"Durante il lockdown ho rinunciato a stare con la mia famiglia e sono rimasta qui - racconta Francesca Valentina Pardo, laureanda in Scienze dell’educazione e della formazione -. Purtroppo nella residenza Val di Rose di Sesto, dove vivo, il wi-fi va a singhiozzi. Non sono riuscita a dare due esami perchè, mentre ero in collegamento con i professori, è andata via la linea. Con una buona connessione, avrei già finito l’Università". "Mi manca solo la tesi. A casa non ho né internet né pc - lamenta il messinese Alberto La Malfa, 23 anni, laureando in Scienze politiche -. Viviamo una situazione assurda. Tra noi ci sono anche ragazzi extra Ue che davvero non saprebbero neanche dove andare. Ci auguriamo che la Regione Toscana ci venga incontro".

Anche Rosy Visconti, 22 anni di Altamura, in Puglia, sta lavorando alla tesi: "Nel mio Paese non riesco a trovare i libri. Ho necessità di restare a Firenze", dice.

Dalla Regione fanno sapere che la segnalazione è arrivata agli uffici, che stanno approfondendo la questione. Da parte sua, il Dsu ha subito informato i comitati territoriali studenteschi. "Nel decreto però non c’è alcun tipo di riferimento ai servizi del diritto allo studio - dicono dall’Azienda -. Finché non c’è una disposizione ministeriale o regionale dobbiamo attenerci alle regole".

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